L’Europa bacchetta l’Italia sulla sicurezza marittima
Troppe navi pericolose non ispezionate nei porti italiani. E’ questa la motivazione con cui la Commissione europea ha inviato all’Italia un parere motivato (secondo passo della procedura di infrazione) per non aver attuato adeguatamente la normativa europea sul controllo delle navi da parte dello Stato di approdo. La direttiva, che è del 1995, prevede l’ispezione obbligatoria nei porti delle navi più pericolose.
Tuttavia, la stessa norma autorizza comunque per motivi operativi che un 5% di tali navi non sia sottoposto ad ispezione. “Ma negli anni 2004-2006 – spiega la Commissione- la mancata effettuazione delle ispezioni obbligatorie da parte dell’Italia riguardava una percentuale di navi più che doppia rispetto a quella consentita”. Cioè circa il 10% delle navi pericolose non vengono adeguatamente controllate. Di qui la decisione di avviare la procedura di infrazione.