Manovra: sussidi ambientali, Conftrasporto chiede un incontro al governo
La questione tagli ai sussidi ambientali dannosi contenuti nella Manovra 2020 continua a tenere col fiato sospeso il mondo dell’autotrasporto. Conftrasporto ha chiesto un incontro urgente al governo “per evitare di innescare tensioni che potrebbero indurre a iniziative di protesta”.
“Si conosce quasi tutto delle intenzioni del governo, tranne come intenda procedere sulla questione dei tagli alle fonti inquinanti – spiega il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè – Stiamo parlando di 1700 miliardi circa, non bruscolini: a tanto ammontano le voci relative all’accisa per la navigazione marittima e il trasporto merci e passeggeri”.
“La richiesta di urgente incontro avanzata dall’Unatras la scorsa settimana è rimasta senza risposta, ma le imprese di autotrasporto non possono restare nell’incertezza – avvisa Uggè – Il presidente del Consiglio, parlando alla manifestazione dei coltivatori diretti, ha fornito ampie assicurazioni, il che è positivo. Ma le aziende del trasporto merci non possono essere da meno”.
“Le misure in vigore rispettano la direttiva europea sull’accisa e sono già impostate per favorire adeguamenti ai costi medi europei, ma prevedono anche di favorire il ricambio dei mezzi più inquinanti – prosegue Uggè – I tagli lineari vanno invece in senso contrario, e non saranno accettati in alcun modo. Bisogna intervenire in modo selettivo sui mezzi più vecchi per favorire la riconversione del parco circolante”.
Da Conftrasporto spiegano che tra le conseguenze di una misura generica come quella annunciata emergerebbe oltretutto la riduzione degli introiti fiscali per lo Stato: “La mancanza di chiarezza rischia infatti di spingere le imprese a rifornirsi di carburante all’estero, con conseguente perdita dell’intero introito fiscale. Un aspetto che non può essere trascurato, se non si vuole, come già avvenuto con altre misure in passato, mancare l’obiettivo e mandare in fumo la politica stessa decisa dal governo”.
Uggè ha concluso spiegando che le imprese di trasporto sono disponibili a concorrere a una soluzione che favorisca la penalizzazione delle fonti inquinanti, “a condizione però che le riduzioni siano finalizzate a salvaguardare l’ambiente e a determinare reali risparmi per lo Stato”.