Mercato auto: Unione europea, crescita del 6,2% a gennaio 2015
Segnali positivi per il mercato auto che registra una crescita del 6,2% nei Paesi dell’Unione europea allargata e dell’EFTA1. A gennaio 2015 sono state registrate 1.028.760 nuove immatricolazioni di autovetture, in rialzo del 6,2% rispetto allo stesso mese del 2014, spiegano dati diffusi da Acea.
Nell’area UE15+EFTA il mercato ha totalizzato circa 955mila nuove registrazioni e un incremento del 6,4% su gennaio 2014. Nell’Europa Occidentale hanno segno negativo soprattutto i mercati del Nord Europa, più Austria e Grecia. Il mercato dell’area UE Nuovi Paesi Membri ha totalizzato invece 74.093 nuove registrazioni, il 4,6% in più su gennaio 2014.
In Italia il mercato auto nel 2014 si è chiuso positivamente dopo un lungo trend negativo: +4,3% sul 2013 e 1,36 milioni di nuove registrazioni.
A gennaio 2015 la prima crescita a doppia cifra da marzo 2010: +10,9%. Hanno contribuito a questo risultato le vendite del comparto noleggio, che con quasi 27.600 nuove immatricolazioni crescono del 54% su gennaio 2014, che risultava già in crescita del 23% su gennaio 2013. Negli ultimi anni volumi così importanti per il noleggio hanno riguardato i mesi tra marzo e giugno.
Le vendite ai privati crescono in termini di volumi (+1,8%), ma perdono in termini di punti percentuali rispetto ad un anno fa, grazie anche al boom di vendite complessive intestate alle società, cresciute di 1/3 rispetto a gennaio 2014.Anche le auto ad alimentazione alternativa complessivamente nel mese registrano un incremento del 20% e in termini di quota conquistano il 15,8% del totale mercato, appena 0,3 punti percentuali in meno rispetto alla media dell’anno passato (16,1%). Il portafoglio ordini, con circa 129 mila contratti, cresce a gennaio 2015 dell’8,8%. Il calo dei prezzi dei carburanti, per ora non ha cambiato in modo marcato gli orientamenti dei consumatori né sulla scelta dell’auto né sull’aumento dei consumi dei carburanti. Se tutte le componenti del prezzo dei carburanti sono calate, quella delle imposte è calata di meno, infatti l’incidenza fiscale continua ad aumentare sul prezzo finale dei carburanti.
Il prezzo del petrolio è dimezzato a partire dai mesi estivi. In dicembre, la caduta è stata marcata (oltre il 20% rispetto alla media di novembre), toccando livelli inferiori ai 60 dollari a barile (fonte: FMI). Secondo le proiezioni del Fondo Monetario Internazionale, il prezzo del petrolio dovrebbe mantenersi basso per tutto il 2015.