Mercato: crolla quello delle auto cresce quello dei pesanti
La produzione italiana di autoveicoli segna una battuta d’arresto importante ad aprile 2019 con un arretramento del 17,1% rispetto ad aprile 2018, mentre crescono a maggio le immatricolazioni dei veicoli industriali, ma la tendenza negativa rimane immutata anche in questo settore. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE il mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 t cresce del +9,9% (2.370 unità immatricolate contro 2.157). La caduta del mercato per i primi cinque mesi del 2019 si attesta così a -6,7% rispetto allo stesso periodo del 2018 (10.776 unità contro 11.545).
Anche le immatricolazioni per il settore auto, dopo un leggero segno più ad aprile – che è l’unico del 2019 – in maggio tornano in territorio negativo, con una frenata nell’ultimo giorno che fa seguito ad un andamento positivo in tutto il mese. Le immatricolazioni di autovetture, secondo quanto diffuso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel mese sono state 197.307, in calo dell’1,2% rispetto alle 199.692 del maggio 2018. I primi 5 mesi dell’anno raggiungono le 910.093 vetture immatricolate, riducendo la flessione ad un -3,8% nel confronto con le 946.381 auto dello stesso periodo dello scorso anno.
Nel comparto dei veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore a 16 t, l’andamento rilevato registra a maggio +11% rispetto al maggio 2018 (con 1.862 unità immatricolate contro 1.677) segnando un recupero ancora più evidente, per quanto anche qui la stima dei primi cinque mesi del 2019 rimanga negativa, con -7,6% sullo stesso periodo del 2018 (8.806 unità immatricolate contro 9.532).
“La situazione strutturale del comparto non consente alcun ottimismo al di là del dato mensile di maggio, che deve essere considerato un’eccezione”, chiarisce Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, l’Associazione delle Case estere.
“Riteniamo che il risultato possa dipendere da una serie di concomitanze, come, ad esempio, lo smaltimento delle scorte prima dell’entrata in vigore di nuove norme sull’allestimento obbligatorio dei veicoli industriali con cronotachigrafo intelligente dal prossimo 15 giugno, oppure la riattivazione del superammortamento anche per i veicoli pesanti.
“La cura vera – sottolinea ancora Fenoglio – sarebbe una politica strutturale di sostegno, che – prevedendo misure in favore della rottamazione e definendo automatismi di legge che ripartissero annualmente le risorse per gli investimenti in automatico – sottraessero definitivamente l’autotrasporto all’incertezza degli attuali interventi di sostegno.
“Questo – conclude Fenoglio – mentre il parco continua inesorabilmente ad invecchiare oltre ogni limite, con conseguenze pesanti soprattutto in termini di sicurezza e sostenibilità”.