Mercato dei veicoli rimorchiati in calo: novembre registra -15%, i primi 11 mesi scendono a -2,6%
Il mercato dei Rimorchi e Semirimorchi con massa totale a terra superiore a 3,5 t, per i primi undici mesi del 2018 indica una diminuzione del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2017 (con 14.220 unità immatricolate contro 14.598). Il mese di novembre ha contribuito con una flessione del 15%. Lo comunica il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Nel commentare i dati pubblicati nel mese scorso – afferma Sandro Mantella, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE, l’Associazione delle Case estere – sottolineavamo come l’andamento negativo del mercato, in costante ribasso dallo scorso mese di maggio, sia da imputarsi alla mancanza di una politica di sostegno strutturale agli investimenti per l’acquisto di veicoli destinati al rinnovo del parco. Per quanto riguarda in particolare il settore dei veicoli rimorchiati, il Ministero dei Trasporti ha comunicato che gli incentivi relativi all’acquisto di rimorchi e semirimorchi intermodali ha ecceduto di molto le previsioni e per le domande inoltrate nel 2016 l’importo sarà ridotto del 45% rispetto a quello previsto. Ad oggi, inoltre, non si conoscono ancora i dati relativi alle domande inviate nel 2017. Al contrario rimangono fortemente obsoleti – in mancanza di sostegno – i veicoli destinati al trasporto stradale che si svolge sulle strade italiane, compromettendo gravemente la sicurezza. Tutto questo sta influenzando negativamente gli investimenti del 2018 e 2019”.
“I veicoli rimorchiati di ultima generazione – continua Mantella – non solo possono contribuire a contenere i consumi dei complessi stradali, ma sono anche in grado di garantire la massima sicurezza del trasporto con l’impiego di dispositivi destinati al costante controllo della sicurezza attiva”.
“Se la scelta dei vettori da parte della committenza – conclude Mantella – come dimostrano alcuni studi sulla logistica soprattutto per prodotti “sensibili” (quali alimentari, medicinali, materie pericolose), è legata non tanto al costo del trasporto, quanto alla sua affidabilità, l’impiego di veicoli e allestimenti che garantiscono il mantenimento della qualità della catena logistica, nonché la sua sostenibilità complessiva diventa un “must” per le imprese di trasporto che vogliono rimanere competitive. I veicoli ci sono, manca invece – da troppo tempo – un programma strutturale di sostegno finanziario e/o fiscale che li accompagni adeguatamente nel passaggio dalle linee di montaggio di costruttori e allestitori alla strada”.