Mercato veicoli commerciali, Unrae: chiude in calo anche il mese di gennaio, -2,3%
Continua a registrare un andamento negativo il mercato dei veicoli commerciali, secondo le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche UNRAE.
Dopo il segno meno di novembre e dicembre a gennaio si registra un nuovo calo: immatricolate 13.223 unità ptt fino a 3,5t, in flessione del 2,3% rispetto alle 13.541 dell’anno precedente.
“Pesano certamente sul depresso mercato dei veicoli commerciali, come pure sulla domanda dei veicoli industriali, la fragilità della ripresa economica e l’accentuata instabilità politica tutte Italiane”, spiega Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere.
“UNRAE – continua il Presidente – ribadisce l’urgenza di politiche nazionali integrate, sia dal lato della domanda sia dal lato dell’offerta, che si accompagnino al credito d’imposta, misura annuale da rendere strutturale, per favorire un programmato e più rapido svecchiamento del parco circolante, come noto tra i più vecchi in Europa. A tal fine UNRAE ha già avanzato alcune proposte. Una tra queste, ispirata all’inclusione delle fasce più deboli nella transizione a una mobilità sostenibile, prevede incentivi anche per l’acquisto di veicoli usati Euro 5 o 6, con contestuale rottamazione dei veicoli più vecchi e inquinanti”.
Il mercato nel dettaglio
Nell’intero 2019 si registrano variazioni positive tutti i canali di vendita. La migliore performance è quella registrata dal noleggioche, con 55.305 veicoli, cresce del 6,0. Ottimo il risultato del breve termine che cresce del 41%, al 4,8% di rappresentatività, a fronte del calo dell’1,8% del lungo termine, al 22,0% di quota. Buoni i risultati delle società che, incrementando i propri volumi del 3,4%, in linea con il mercato totale, a 92.000 autocarri. Delle società, si registra l’incremento a doppia cifra delle autoimmatricolazioni (+13%) a circa 10.300 veicoli In linea con il 2018 le vendite a privati (+0,3%), che registrano quasi 41.000 vendite e archiviano una quota del 21,7%.
Sul fronte delle alimentazioni, il diesel è l’unica motorizzazione a subire una, seppur lieve (-0,3%) flessione, con una conseguente riduzione di rappresentatività, che nel 2019 si attesta all’88,4%, contro il 91,8% del 2018. Sale di quasi 2 punti di quota la benzina che con 9.255 unità aumenta i propri volumi del 67% rispetto al 2018. Ottimi i risultati in termini di volumi anche per le ibride (+204% con 1.332 veicoli contro i 438 del 2018) e per le elettriche (+61% con 1.039 unità). Guadagnano quota anche il metano (al 3,3%) e il GPL (al 2,0%) grazie agli incrementi del 27% e del 16%, rispettivamente.
Nel 2019 infine, le emissioni di CO2, nel mercato dei veicoli con ppt maggiore di 3,5t sono state pari a 159,1 g/km, in aumento dell’1,2%rispetto ai 157,3 del 2018.Situazione determinata dal “vetusto parco circolante Italiano, circa la metà del quale ante Euro 4 ossia con più di 14 anni di età, continua a invecchiare, con effetti negativi su salute e sicurezza dei cittadini”, spiega Crisci.