Michelin e General Motors presentano Uptis, lo pneumatico senz’aria a prova di forature
Arriva lo pneumatico senza aria per vetture. Si chiama “Uptis” ed è stato presentato da Michelin e General Motors: il suo nome è una sigla che sta per Unique puncture-proof Tire system, ovvero sistema “a prova di foratura”. Il prodotto è frutto di un partenariato di ricerca fra i due gruppi ed entrerà in commercio nel 2024, dopo la fase di test in corso su modelli come la Chevrolet Bolt EV.
Ecco il video di presentazione.
Entro la fine dell’anno lo pneumatico sarà messo alla prova su una flotta nel Michigan (Stati Uniti). L’annuncio è arrivato dal palco del Movin’on, l’evento annuale di Michelin sulla mobilità sostenibile in corso a Montreal (Canada) dal 4 al 6 giugno
Le “gomme airless”, come vengono chiamate, rientrano in un processo di riconversione ecocompatibile della produzione del gruppo francese. “Vision” è una strategia della divisione ricerca e sviluppo orientata allo sviluppo di un prodotto senza aria, connesso, “stampabile a 3D” e pienamente sostenibile.
A fare da sfondo a questa innovativa proposta c’è il trasporto elettrico: il modello potrebbe prestarsi soprattutto alle “forme emergenti di mobilità” come vetture elettriche, a guida assistita o fruibili con i servizi di condivisione. Prodotti che devono offrire già per propria natura il massimo della capacità operativa con un impatto ambientale più contenuto rispetto agli standard precedenti.
I vantaggi derivano dalla maggiore resistenza rispetto agli inconvenienti delle gomme ad aria compressa, come danneggiamenti su strada (nella simulazione proiettata si vede una ruota “resistere” indenne a un chiodo sulla carreggiata) e livelli di pressione inadeguata. A quanto si apprende la gomma può essere ricostruita 5-6 volte, contro le 2-3 di media degli pneumatici in commercio ora.
In chiave ambientale, Michelin sostiene di poter garantire un impatto minore grazie alla longevità del prodotto. Secondo una stima diffusa dal gruppo, ogni anno vengono rottamati precocemente 200 milioni di pneumatici a causa di incidenti di routine. Uno spreco che aumenta l’impiego di materie prime e il problema dello smaltimento.