Moretti-Uggè, scontro sugli aiuti di Stato
Le sovvenzioni statali privilegiano l’autotrasporto a danno delle ferrovie. Un’accusa dura quella lanciata dall’Ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti. A cui risponde per le rime il presidente degli autotrasportatori, Paolo Uggè, secondo il quale Moretti colpevolizza l’autotrasporto per nascondere politica fallimentare di Fs.
“Occorre una politica a favore del trasporto ferroviario”, aveva detto Moretti intervenendo a Genova alla conferenza sul corridoio Genova-Rotterdam. “Se invece continuiamo in Italia ad avere sovvenzioni per l’autotrasporto e non gli aiuti che danno in altri paesi, penso alla Svizzera o a quelli che stanno sul corridoio 24, avremo difficoltà a fare trasporto merci ferroviario”.
Ad avere difficoltà, spiega Moretti, non è soltanto il gruppo Fs ma anche altre imprese “che operano nella val Padana, anche con importanti fette di mercato, e sono tutte in perdita in Italia. Le merci scelgono la soluzione più vantaggiosa e il prezzo è determinato non solo dai costi ma anche dalle sovvenzioni che lo Stato dà a ogni operatore. Se sono sovvenzionati i camion”, conclude Moretti, “noi non sappiamo cosa farci”.
Accuse che Paolo Uggè, presidente Fai (Federazione autotrasportatori italiani), rispedisce al mittente: “se esiste una realtà che non può accusare altri settori dell’economia nazionale di aver ricevuto finanziamenti pubblici, queste sono le Ferrovie dello Stato”, risponde. “Prendo che l’Ingegner Moretti prosegue nella sua politica di colpevolizzione dell’autotrasporto per nascondere il reale fallimento del trasporto merci su ferrovia”.
“Nonostante le ingenti risorse ricevute”, prosegue Uggè, “se le Ferrovie non sono state in grado di acquisire una quota significativa di mercato nel trasporto merci, le ragioni possono solo essere ricercate nell’inefficienza di un impresa che non è in grado di garantire la puntualità dei treni, la messa a disposizione di locomotori con la potenza necessaria, e l’impossibilità oggettiva, derivante dalla scarsa flessibilità, di poter assicurare le consegne in tempo reale sulla quale si regge la filiera della produzione”.
“Se veramente si volesse favorire il trasporto ferroviario”, conclude il presidente Fai, “le Fs potrebbero unirsi alle associazioni dell’autotrasporto che da tempo chiedono, inascoltate, quei controlli mirati sui mezzi pesanti per far sì che le normative sulla sicurezza vengano rispettate, soprattutto quelle che riguardano i tempi di guida e di riposo e del sovraccarico. Ma probabilmente l’obiettivo è un altro: tentare di nascondere quelle pesanti lacune che senza gli ingenti aiuti pubblici le Ferrovie non sono in grado di eliminare”.