Milano, torna l’obbligo sensori angolo cieco per camion e autobus
Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar della Lombardia
Dietrofront sull’installazione di sensori per l’angolo cieco su camion e autobus.
Alla fine dello scorso anno il Tar della Lombardia aveva annullato gli atti del comune di Milano che introducevano l’obbligo di questi dispositivi, dopo una serie di incidenti mortali in città.
Ora invece il Consiglio di Stato ribalta la sentenza e reintroduce l’obbligo di installare i sensori per gli angoli ciechi, all’interno del Comune di Milano.
A rivolgersi al Tar erano state una serie di aziende di trasporto e l’associazione Assotir.
Secondo il Consiglio di Stato, in base al Codice della strada, i Comuni possono decidere con deliberazione della Giunta di delimitare le aree pedonali e le zone a traffico limitato tenendo conto degli effetti del traffico sulla sicurezza della circolazione, sulla salute, sull’ordine pubblico, sul patrimonio ambientale e culturale e sul territorio. E in questo caso il Comune ha previsto l’obbligo dei sensori in una sola parte della città, per orari precisi e solo per alcuni mezzi e di fatto questo “costituisce una modalità di istituzione di una zona a traffico.
Il tribunale amministrativo, invece, aveva stabilito che il Comune non aveva le competenze per normare in materia di circolazione stradale per quanto riguarda ordine pubblico e sicurezza su cui dovrebbe avere competenze “esclusive” lo Stato.
Assotir: colmare vuoto normativo sui sensori angolo cieco
Claudio Donati, Segretario Generale di Assotir, ha dichiarato che la sentenza “semina ulteriore incertezza tra gli operatori dei trasporti” e, soprattutto, “apre la strada a regolamentazioni a macchia di leopardo”.
“Come abbiamo già sottolineato nel corso dell’audizione di fronte alla Commissione Trasporti della Camera del 9 novembre scorso – prosegue Donati – il rischio adesso è che ogni Comune d’Italia possa adottare iniziative autonome e scoordinate. E questo darebbe vita a una sorta di autarchia amministrativa”.
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E’ per questa ragione che Donati reputa necessario un intervento del governo per dare una disciplina omogenea, valida su tutto il territorio nazionale. L’associazione dunque si attiverà presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti “affinché il vuoto legislativo determinato che rischia di generare un caos ingestibile venga colmato al più presto”.
Sensori angolo cieco uguali per tutto il Paese
Pietro Castelli, Presidente di Assotir Lombardia aggiunge che la situazione non è mutata in modo drastico perché rimane l’obbligo di installazione dei sensori sui veicoli industriali entro il 31 dicembre prossimo, come stabilito dalla delibera comunale.
Nei tre mesi di sospensione della stessa delibera, aggiungono da Assotir, fortunatamente non si sono verificati incidenti di veicoli pesanti con il coinvolgimento di ciclisti.
“Pensiamo che la nostra battaglia – prosegue Castelli – non solo non sia stata inutile, ma al contrario, sia stata fondamentale per porre all’attenzione delle istituzioni il tema della sicurezza di tutti gli utenti della strada. È stato sempre l’obiettivo del nostro ricorso: premesso che nessuno può usare la strada a scapito di altri, i sensori, ammesso che siano lo strumento più adeguato, devono essere gli stessi per tutto il paese. Per questo ribadiamo ancora una volta la necessità di un coinvolgimento effettivo di tutti gli attori della mobilità urbana, che è qualcosa di più complesso di una divisione tra buoni e cattivi” conclude Castelli.