Obiettivi Ue riduzione emissioni: Unrae, necessari sostegni alla transizione energetica
Le case costruttrici sono già pronte ad affrontare la sfida della riduzione delle emissioni grazie agli ingenti investimenti fatti in tecnologie sempre più rispettose dell’ambiente e sicure. Questo il commento del presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, Paolo A. Starace, sulla proposta dell’esecutivo di Bruxelles volta a ridurre le emissioni climalteranti dei veicoli industriali (Ne abbiamo parlato qui).
Tuttavia, Starace ha messo in guardia sul rispetto degli obiettivi molto ambiziosi proposti, ribadendo come la Commissione Ue imponga ingenti sanzioni in capo alle case costruttrici in caso di mancato rispetto dell’obiettivo del 15% di riduzione delle emissioni entro il 2025.
Secondo l’UNRAE, gli obiettivi potrebbero essere raggiunti attraverso un mix di soluzioni tecnologiche come le motorizzazioni elettriche, a idrogeno e l’utilizzo di biocarburanti compatibili con i motori endotermici Euro 6/VI in circolazione.
Starace ha evidenziato la necessità di misure decise per svecchiare il parco circolante italiano, che conta un’età media di 14,3 anni, e per incentivare l’adozione di nuovi veicoli con tecnologie a zero emissioni, al momento limitatissima in Italia.
Starace ha concluso auspicando un’accelerazione delle politiche italiane a sostegno della transizione energetica del comparto, per non vanificare gli sforzi profusi dai costruttori e per evitare che gli autotrasportatori nazionali siano relegati a un ruolo marginale nella movimentazione internazionale delle merci.
La tecnologia del motore endotermico di ultima generazione Euro 6/VI
Nell’analisi delle proposte europee, il presidente ha posto l’attenzione anche sull’ultima decisione in merito al Regolamento Euro 7, considerando un errore strategico l’abbandono della tecnologia del motore endotermico di ultima generazione Euro 6/VI, che, grazie alla ricerca e sviluppo, fornisce in prospettiva promettenti livelli di abbattimento delle emissioni.
Starace definisce incoerente poi, richiedere ulteriori inventimenti a favore delle motorizzazioni Euro 7, costringendo i costruttori a investire in una tecnologia che sarà nel prossimo futuro in gran parte rimpiazzata, “distraendo risorse ingenti dallo sviluppo delle altre soluzioni”.