Pacchetto Mobilità: Unatras chiede al MIMS di tutelare le imprese italiane
Unatras sollecita nuovamente l’intervento del MIMS sulle novità e gli effetti introdotti dal Regolamento 1055 in materia di licenze comunitarie, accesso al mercato e requisito dello stabilimento. Lo ha comunicato Confartigianato Trasporti.
Con un documento a firma del presidente Amedeo Genedani alla Viceministra Bellanova, Unatras ha chiesto una convocazione urgente per proseguire il confronto sull’imminente entrata in vigore delle nuove norme derivanti dal Regolamento UE n. 2021/1055 che fa parte dei provvedimenti contenuti nel Pacchetto Mobilità I.
Nello specifico, il documento Unatras ci concentra su due punti principali:
- la soppressione dei requisiti supplementari per esercitare la professione di trasportatore su strada
- le modifiche al requisito di stabilimento
Accesso al mercato: le richieste di Unatras
In merito al primo, il coordinamento unitario chiede al ministero di chiarire alcuni aspetti di ordine tecnico che “stanno creando confusione e preoccupazione tra le migliaia di operatori coinvolti”. Una carenza che determina, secondo il coordinamento, una negativa situazione di inerzia tra chi vorrebbe cessare e chi invece vorrebbe iniziare la professione di trasportatore su strada di merci per conto di terzi.
Si chiede in sostanza la conferma della normativa secondo cui le nuove imprese di trasporto su strada di merci c/terzi che intendono esercitare la professione con veicoli di massa complessiva a pieno carico maggiore a 1,5 tonnellate, per accedere al mercato del trasporto di merci per conto di terzi, devono essere in possesso dei requisiti per l’accesso alla professione, iscritte all’albo nazionale delle persone fisiche e giuridiche che esercitano l’autotrasporto di cose per conto di terzi, e sono tenute a dimostrare:
- Acquisizione, tramite cessione di azienda, anche se costituita da soli veicoli euro zero, di un’altra impresa di autotrasporto che abbia cessato l’attività.
- Acquisizione dell’intero parco veicolare, purché composto da veicoli di classe di emissione non inferiore a euro 5.
- Immatricolazione di veicoli c/terzi anche usati purché mai in disponibilità dell’impresa acquirente, neppure come veicolo immatricolato in conto proprio, per una massa complessiva non inferiore a 80 tonnellate e di classe di emissione non inferiore a euro 5.
Evitare “un avvitamento verso il basso dei prezzi di trasporto”
Per quanto riguarda il secondo punto – le nuove condizioni per soddisfare il requisito di stabilimento – Unatras si sofferma sulla proporzione tra numero di veicoli e autisti di cui un’azienda dovrebbe disporre e le operazioni di trasporto da essa effettuate, e chiede “la tutela delle imprese italiane nell’ambito delle regole che hanno dato uno specifico assetto al mercato dei servizi di trasporto, assicurando che l’impresa svolga la propria attività effettivamente nello stato di stabilimento, contrastando così il fenomeno delle società di comodo e attuando il criterio di proporzionalità introdotto dall’UE per contrastare l’intermediazione parassitaria dei servizi di trasporto, che contribuisce in maniera rilevante ad un avvitamento verso il basso dei prezzi di trasporto”.
Il coordinamento propone quindi al MIMS una percentuale massima del 25% di affidamento a terzi dei servizi di trasporto.
A garanzia del rispetto della percentuale indicata, il coordinamento propone di individuare un soggetto con il ruolo di riscontrare il rispetto di tali percentuali (ad esempio il Comitato Centrale per l’Albo degli autotrasportatori), e un adeguato sistema sanzionatorio per chi non rispetta tali condizioni.