Pedaggi autostradali: ecco le proposte di Cna-Fita
Cna-Fita ha elaborato un elenco di proposte in tema di pedaggi autostradali.
L’associazione ha spiegato attraverso un comunicato che ciò che propone accade già in altri paesi europei dove “l’autotrasporto viene considerato dai concessionari un grande cliente e quindi agevolato in base al suo livello di spesa, monitorabile appunto attraverso i dispositivi di pagamento a bordo dei mezzi”.
Cna-Fita chiede di non toccare il rimborso delle accise sul carburante (disciplinato da una direttiva comunitaria) e “ricostituire quanto accadeva prima della privatizzazione della rete autostradale, ora in concessione, quando agli autotrasportatori veniva garantito uno sconto che oggi i concessionari potrebbero facilmente concedere nell’emissione, a fine mese, della fattura”.
Secondo l’associazione, i vantaggi sarebbero i seguenti:
1) Lo sconto non sarebbe un aiuto di Stato e quindi potrebbe essere riservato alle sole imprese italiane e tra queste a quelle in conto terzi. Oggi oltre il 40% dei rimborsi pedaggi erogati dallo Stato italiano (fonte Corte dei Conti) sono assorbiti dai vettori stranieri che vengono così a sottrarre, oltre ai viaggi, anche gli incentivi. C’è da considerare poi che se domani i mezzi stranieri non trovassero più simili incentivi potrebbero riconsiderare l’opportunità commerciale nel nostro Paese.
2) Ogni anno i pedaggi vengono aumentati a fronte di rimborsi al palo e sempre più, con i tempi che corrono, a rischio di tagli. Di fatto i concessionari, con il puntuale aumento dei pedaggi a carico dell’utenza, si riprendono con gli interessi i rimborsi stessi mentre, con il meccanismo degli sconti, il vantaggio rimarrebbe immutato e valido in percentuale sul valore annuale dei pedaggi stessi.
3) Lo sconto di certo potrebbe essere esteso anche ad altre utenze professionali e gli stessi consorzi di servizi potrebbero continuare a fungere da gruppi di acquisto capaci quindi di valorizzare lo sconto attraverso l’organizzazione e la semplificazione amministrativa.
4) In questo momento, in cui lo Stato deve rivedere le concessioni, potrebbe essere facilmente chiesto ai concessionari di adeguarsi a quanto già accade altrove. Così facendo, con la nostra proposta, lo Stato riuscirebbe a non tagliare i rimborsi delle accise sul carburante, renderebbe lo sconto pedaggi fruibile per l’azienda mese dopo mese, magari con una soglia minima di consumo che potrebbe agevolmente essere garantita a prescindere dagli stessi consorzi.