Pedaggi, Lupi: presto abbonamenti per autotrasportatori e pendolari
“Per gli incrementi tariffari 2014 è stata adottata, d’intesa con il Ministero dell’Economia, una procedura volta ad assicurare il contenimento degli aumenti, attraverso una puntuale contestazione tecnica con ogni singolo concessionario riguardo all’aumento tariffario proposto. Ciò ha portato a un aumento medio pari al 3,9%, contro il 4,74% richiesto dalle Società. Questa riduzione, pari a meno dell’1%, porterà a un risparmio per l’utenza quantificato in 50 milioni di euro”. Lo ha specificato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi nel corso della risposta al questione time di ieri alla Camera dei Deputati sull’aumento delle tariffe autostradali per l’anno 2014.
Per il futuro, aggiunge Lupi, l’impegno è su due fronti: “uno più immediato, l’abbonamento; e uno da attuare nel corso del 2014, la revisione dell’intero sistema regolatorio. Che va attuata in dialogo con i soggetti coinvolti e all’interno di una scelta strategica di fondo: i recenti investimenti in infrastrutture sono per la maggior parte attuati in project financing, con il coinvolgimento quindi di soggetti privati ai quali va riconosciuto il rientro dell’investimento. Questo ruolo dei privati permette di liberare risorse pubbliche per investimenti in altre priorità e a favore di categorie disagiate. Sugli abbonamenti gli uffici tecnici del Ministero stanno svolgendo l’istruttoria necessaria al varo, in tempi brevi, di campagne di abbonamento su tutta la rete autostradale in determinate condizioni e per particolari categorie di utenti. L’attenzione è focalizzata su autotrasportatori e pendolari. Alcune esperienze sono già in avanzata fase di analisi e di implementazione in alcune tratte della rete autostradale italiana (area torinese, area partenopea). Si tratta, quindi, di mettere a sistema, migliorare ed estendere quanto possiamo apprendere da diverse esperienze in corso (anche all’estero). In tal senso è stato già convocato un apposito tavolo tecnico con l’Associazione rappresentante di categoria (AISCAT) per il giorno 15 gennaio. Per quanto riguarda gli autotrasportatori ricordo che la sensibilità del Governo – e mia personale – su questo tema è molto alta, come dimostra il fatto che uno dei primi tavoli permanenti di consultazione istituiti presso il MIT è stato proprio quello dell’autotrasporto, che ha visto ben 25 incontri con i rappresentanti del settore da quando mi sono insediato al ministero. Infine, un ruolo importante in questa materia dovrà averlo anche la neo-istituita Autorità dei trasporti (operativa dal 15 gennaio 2014), che potrà intervenire sulle nuove concessioni, e che dovrà garantire una gestione degli aspetti regolativi equa, finalizzata alla tutela del consumatore e della concorrenza”. Preoccupazione è stata espressa dalla Cna-Fita, che ritiene “allarmanti le risposte al question time del ministro Lupi. Dalle parole del ministro – scrive l’associazione in una nota – non vi è alcun impegno per l’autotrasporto rispetto alla proposta di abbonamenti, per i pendolari o coloro che usano le autostrade per le tratte più brevi per recarsi al lavoro, come sistema per calmierare gli aumenti avvallati dal Governo Letta. Cna-Fita chiede che il ministro convochi le rappresentanze dell’autotrasporto prima dell’incontro annunciato per il 15 gennaio con i concessionari autostradali affinché vengano date precise rassicurazioni rispetto all’inclusione del trasporto merci in conto terzi nella proposta di abbonamenti per l’utenza ricorrente. Inoltre Cna-Fita ritiene fondamentale che si apra subito il confronto con le rappresentanze per approfondire ulteriori meccanismi, anche a valere sui fondi appena stanziati, per calmierare questa folle impennata dei pedaggi”. “Oggi l’autotrasporto che noi rappresentiamo – scrive Cinzia Franchini, presidente Cna-Fita -, non può in alcun modo tollerare questi aumenti sfacciati e se non avremo rassicurazioni nell’immediato con quanto richiediamo, per mettere una toppa a questo andazzo, il Governo si prepari perché il fermo non potrà che essere la naturale conclusione del suo agire”.
Federico Cabassi