Presa di forza
Diversi allestimenti di veicoli industriali montano equipaggiamenti che richiedono energia per funzionare. In alcuni casi, sono dotati di fonti energetiche proprie, come piccoli propulsori diesel, ma spesso utilizzano il motore del camion stesso. Lo fanno tramite la presa di forza, che si collega alla catena cinematica generalmente all’uscita della scatola del cambio, parallelamente all’albero di trasmissione.
Le prese di forza sono composte da un guscio esterno, che contiene una serie d’ingranaggi che hanno lo scopo di adeguare la potenza in entrata a quella richiesta in uscita dall’attrezzatura. Se le potenze prelevate sono alte, all’ingresso della presa di forza può esserci un innesto con frizione.
Le prese di forza si distinguono in due categorie: fisse e variabili. La prima è più semplice ed offre una sola potenza in uscita, mentre la seconda ha un’erogazione variabile secondo le esigenze, ma ha una struttura più complessa e un peso superiore.
Il settore che usa maggiormente le prese di forza è l’edilizia. In questo caso, esse muovono i pistoni idraulici per il ribaltamento dei cassoni, le betoniere per il calcestruzzo e le gru retrocabina.