Aumento dei prezzi della benzina in Slovenia
Anche in Italia registrata una nuova ondata di rialzi
Parte oggi un aumento dei prezzi della benzina in Slovenia. Il rialzo, registrato e reso noto dall’agenzia di stampa slovena Sta, si riferisce prezzi regolamentati del carburante venduto al di fuori della rete autostradale. Il prezzo della benzina salirà di 3,4 centesimi raggiungendo 1,445 euro al litro, mentre il diesel sarà più caro di 4,1 centesimi (1,498 euro al litro).
Il ministero sloveno dell’Ambiente, del Clima e dell’Energia ha spiegato che i nuovi prezzi saranno validi fino al 26 febbraio.
Anche in Italia nuovo aumento dei prezzi di benzina e diesel
In Italia oggi l’aumento dei prezzi della benzina è di +8 centesimi e +19 centesimi per il diesel. Lo ha comunicato Federconsumatori.
Schizzano di nuovo al rialzo i prezzi della benzina e soprattutto del diesel. Oggi segnano quota oltre 1,85 euro al litro sulla benzina e 1,82 euro al litro sul diesel.
Analizzando le rilevazioni costanti dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, spiega l’associazione, “si attestano su livelli davvero eccessivi rispetto alle attuali quotazioni internazionali”.
Nel dettaglio, secondo le stime, considerando sia le quotazioni che il livello del cambio Euro/Dollaro, il prezzo della benzina si attesta a oltre 8 centesimi al litro in più rispetto a quanto dovrebbe, mentre quello del gasolio a +19 centesimi.
“Questo determina aggravi importanti a carico dei cittadini – scrive Federconsumatori -. Solo in termini diretti, per il carburante, considerando 2 pieni di benzina da 50 litri al mese, un automobilista spende a causa di questi sovrapprezzi +96 euro annui. Per quanto riguarda il diesel va decisamente peggio: considerando circa 1 pieno e mezzo da 50 litri al mese, il maggiore carico in termini diretti ammonta a +171,00 euro annui”.
I possibili rincari nei settori collegati
Grande preoccupazione deriva anche dai possibili rincari indiretti, poiché nel nostro Paese le merci sono trasportate per circa l’84% su gomma: secondo le stime, con tali sovrapprezzi, si rischia di avere ricadute di +146,80 euro annui a famiglia.
I rincari, aggiunge Federconsumatori, rischiano di spingere le famiglie a nuove rinunce e sacrifici
L’associazione dunque suggerisce le seguenti azioni per arginare questa ulteriore corsa al rialzo, monitorando eventuali speculazioni:
- un taglio delle accise sui carburanti, immediato e congruo o la definizione e l’applicazione di un’accisa mobile realmente efficace;
- lo scorporo delle accise dall’applicazione dell’IVA sui carburanti
“Soprattutto, è necessario che il Governo non abbassi la guardia e non abbandoni i cittadini anche su questo fronte, dopo aver aumentato prematuramente le accise e pensare di aver risolto ogni criticità applicando il cartello con il prezzo medio, elemento di maggiore trasparenza, ma non ancora risolutivo”, conclude.
Nel 2023, per far fronte al rincaro dei carburanti il Governo aveva messo in campo il bonus carburanti, una soluzione che potrebbe rendersi necessaria se la situazione dei rincari perdurasse.