Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti: Unrae chiede sostegni mirati e semplificazione delle procedure
Il mercato dei Rimorchi e Semirimorchi con massa totale a terra superiore a 3,5t perde nel mese di marzo 2020 il 70,2% rispetto ad aprile 2019 (602 unità immatricolate contro 2.019). Il consolidato del primo quadrimestre 2020 cala del 48,2% rispetto allo stesso periodo del 2019 (3.409 unità contro 6.586). È quanto emerge da una elaborazione del Centro Studi e Statistiche di UNRAE l’Associazione delle Case estere, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. I dati vengono comunicati nel corso di una conferenza stampa digitale dedicata al settore.
Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali ha sottolineato nel corso della conferenza stampa che, nonostante la difficoltà nel reperire i dati, il gruppo ha voluto organizzare questo evento per dare al comparto dei rimorchiati e degli allestimenti la giusta attenzione.
“Si tratta di un settore molto poco conosciuto, tanto dalle istanze politiche e amministrative quanto dal pubblico – sottolinea Sandro Mantella, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE -. I veicoli rimorchiati e allestiti sono stati [però] i protagonisti di punta dell’autotrasporto che – in occasione dell’emergenza in corso – ha garantito al Paese il rifornimento in condizioni di sicurezza”.
Lo stato dell’arte del settore
L’andamento storico del mercato dei veicoli rimorchiati dimostra che la crisi del 2008 ha fatto perdere al settore quasi i due terzi del volume tra il 2007 e il 2012. La difficile ripresa che ne è seguita ha raggiunto il massimo nel 2017 (ma senza arrivare ai volumi del 2007), per poi ridiscendere nel 2018 (- 3,9%) e nel 2019 (- 7,1%), fino al crollo nei primi mesi del 2020 (il consolidato dei primi cinque mesi è stimato a –48,2%).
La diminuzione costante delle immatricolazioni a partire dal 2017 è legata, nell’analisi di UNRAE, a diversi fattori, tra i quali l’inadeguatezza dei fondi stanziati, la discontinuità nei periodi di finanziamento e gli eccessivi ritardi nell’erogazione dei contributi, che sono stati talvolta anche ridimensionati rispetto agli importi previsti.
“La situazione dei contributi – ha ricordato Mantella – ci dice come le immatricolazioni del nostro comparto dipendano fortemente dalla disponibilità di incentivi. Le condizioni di discontinuità derivanti dalle modalità di erogazione finora impiegate non hanno facilitato le strategie di investimento delle imprese di autotrasporto. Inoltre, dal 2017 al 2019 le risorse dedicate a rimorchi e semirimorchi sono scese da 19 milioni a 6 milioni di euro. Questi ultimi esauriti con le domande presentate nei primi 10 giorni dall’apertura dei termini. Inoltre, i fondi sono riservati ai veicoli allestiti per il trasporto intermodale, che si svolge per lo più su tratte internazionali, dove la presenza dei trasportatori italiani è purtroppo in continua diminuzione, mentre per l’acquisto di nuovi rimorchi e semirimorchi stradali da impiegare sulle nostre strade, nessun contributo è previsto. Questo significa che il parco italiano continua ad invecchiare eccessivamente, diventando oltretutto sempre meno sicuro”.
In base ai dati disponibili, dal punto di vista della sicurezza UNRAE ha stimato che l’81,6% del parco rimorchiato circolante in Italia sia privo del sistema di controllo della stabilità (ESP) e il 37,2% non abbia i dispositivi di assistenza alla frenata (ABS). “Agganciare un rimorchio senza i dispositivi di sicurezza a motrici o trattori dotati dei sistemi più avanzati – spiega Mantella – costituisce un rischio reale di incidente nel caso che il complesso debba compiere frenate o deviazioni di emergenza”.
A tal fine Unrae chiede limitazioni alla circolazione dei veicoli rimorchiati privi dei sistemi di sicurezza avanzata oggi disponibili, il controllo sulle importazioni dall’estero di rimorchi e semirimorchi usati, proponendo anche la ripresa e lo sviluppo di complessi da 18 e 25 metri, come avviene in altri Paesi dell’UE.
In chiusura della conferenza UNRAE ha poi identificato alcuni interventi strutturali per sostenere il mercato. Tra le proposte: un fondo triennale per l’acquisto di rimorchi e semirimorchi contro rottamazione non limitato all’intermodalità, agevolazioni tramite credito di imposta in alternativa agli incentivi, anche per quelli disposti in passato e non ancora erogati, contributi per l’allestimento di rimorchi e autoveicoli con dispositivi ecologici.