Sardegna, obbligo di certificazione di negatività al Covid. Conftrasporto: violata la libera circolazione
E’ in vigore da lunedì 14 settembre la disposizione, valida fino al prossimo 7 ottobre, relativa al certificato di negatività al Covid-19 per chi arriva in Sardegna.
Per Conftrasporto-Confcommercio si tratta di un “diktat” che “vìola il principio della libera circolazione delle persone, con conseguenti danni all’economia dell’isola (e non solo)”.
La Confederazione sostiene il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia – che ha sollevato dubbi sulla legittimità del provvedimento – e plaude all’atto di impugnazione depositato dall’Avvocatura dello Stato nei confronti dell’ordinanza in vigore da lunedì scorso.
“Sui provvedimenti legati alle misure di sicurezza sanitaria c’è stato un accordo Stato-Regioni – ricorda il vicepresidente di Conftrasporto Paolo Uggè – Non si capisce il perché di un’iniziativa come quella del presidente della Regione Sardegna Christian Solinas, che obbliga i passeggeri sprovvisti di certificato di negatività al Covid_19 a sottoporsi al test entro 48 ore dallo sbarco in un laboratorio autorizzato”.
La ragione fondamentale del ricorso depositato al Tar della Sardegna, come richiamato da Uggè, è il mancato rispetto dell’articolo 16 sulla libera circolazione delle persone.
Di qui il danno: “I turisti sono disorientati – spiega Uggè – non sanno cosa fare, percepiscono questa misura come un ostacolo (in effetti lo è) e tornano indietro, con prevedibili danni alle attività turistiche dell’isola, dagli hotel ai bar, ai ristoranti”.
“L’ordinanza di Solinas sta generando il caos in porti e aeroporti, la Sardegna si sta comportando come l’Austria con i contingentamenti a danno dell’Italia, solo che in questo caso la cosa sta avvenendo all’interno dello stesso Stato, e questo è inaccettabile”, conclude il vicepresidente di Conftrasporto.