Fermo autotrasporto rinviato, manifestazione TIR 14 aprile 2025 a Roma
Causerebbe gravi ripercussioni al settore dell’autotrasporto
Sciopero autotrasporto rinviato, il fermo di mezzi pesanti, previsto dal 31 marzo al 4 aprile 2025, causerebbe gravi ripercussioni al settore dell’autotrasporto.
Trasportounito ha deciso di rinviare lo sciopero autotrasporto previsto dal 31 marzo al 4 aprile 2025, scegliendo invece una manifestazione dei TIR a Roma, in Piazza Porta Pia, con l’obiettivo di attirare l’attenzione sulla crisi che sta attraversando l’autotrasporto.
La manifestazione dei TIR, con il fermo nazionale dei mezzi pesanti, prevista per il 14 aprile 2025, vuole lanciare un segnale forte al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), affinché risponda alle problematiche urgenti degli autotrasportatori.
Sciopero autotrasporto rinviato
Anziché fermare, a causa dello sciopero autotrasporto, i mezzi pesanti e rischiare pesanti ripercussioni sia per i lavoratori che per i committenti del settore autotrasporto, Trasportounito opta per una manifestazione di protesta.
Trasportounito ritiene che il governo non stia facendo abbastanza per risolvere le difficoltà che affliggono il settore dell’autotrasporto.
Secondo il segretario generale di Trasportounito, Maurizio Longo, la scelta di rinviare lo sciopero è motivata da un “senso di responsabilità” verso la categoria.
La decisione di non fare lo sciopero autotrasporto e fermare i mezzi pesanti è stata presa per evitare ulteriori danni all’economia del settore autotrasporto.
Manifestazione autotrasporto: fermo dei TIR a Roma
Secondo Trasportounito, la protesta pubblica con la manifestazione dei TIR il 14 aprile 2025, è l’unico strumento rimasto per far sentire la voce degli autotrasportatori.
L’autotrasporto, un settore fondamentale per l’economia italiana, sta vivendo un periodo di grande difficoltà. Le cause sono molteplici: dall’aumento dei costi operativi, alle difficoltà legate alla gestione dei contratti, fino alla crescente concorrenza straniera.
Gli autotrasportatori, già duramente provati, continuano a chiedere misure urgenti per la tutela dei diritti e delle condizioni di lavoro nell’autotrasporto.
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