Sensori angolo cieco a Milano: Unatras chiede intervento di Salvini
Necessario per il coordinamento evitare penalizzazioni mezzi pesanti
Unatras interviene sulle limitazioni introdotte a Milano.
Il Comune di Milano, infatti ha istituito, dal 1 Ottobre nella fascia oraria 07.30 – 19.30, il divieto di accesso e circolazione dinamica nella Zona c.d. “Area B” per i veicoli di categorie M2 e M3 ed N2 e N3. Ne abbiamo scritto qui Milano, accesso autobus: sistemi angolo cieco e limiti alla circolazione. Ecco le novità e qui Milano, sistemi di segnalazione angolo cieco: i dettagli delle nuove regole nella FAQ del Comune
Tali veicoli potranno accedere solo se dotati di sistemi avanzati capaci di rilevare la presenza di pedoni e ciclisti in prossimità degli “angoli ciechi”. Il provvedimento anticipa la normativa europea e estende l’applicazione anche ai veicoli già in circolazione.
Sulla decisione del Comune di Milano è intervenuta oggi Unatras,il coordinamento unitario delle associazioni nazionali del trasporto merci, che scrive in una nota: “pur condividendo l’obiettivo del Comune di migliorare la sicurezza stradale in ambito cittadino, stigmatizza questo approccio unilaterale che criminalizza i mezzi pesanti, perché la sicurezza non si garantisce con approcci vessatori senza prevedere obblighi nei confronti degli “utenti deboli della strada”, pedoni e ciclisti, i cui comportamenti sono spesso alla base degli incidenti”
Per questo motivo il coordinamento ha chiesto l’intervento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, “affinché si evitino penalizzazioni contro i mezzi pesanti e, soprattutto, si faccia chiarezza rispetto a decisioni unilaterali e disomogenee che le varie amministrazioni locali potrebbero attuare generando caos tra migliaia di operatori del settore”.
Secondo Unatras non si sarebbe tenuto conto dei dati “del ministero dell’Interno, dai quali risulta invece un calo della percentuale di incidenti in cui sono coinvolti i veicoli commerciali anche grazie all’attenzione che la categoria riserva alla sicurezza di tutti gli utenti della strada”.
Il coordinamento sottolinea anche che il provvedimento è stato adottato senza un confronto con le rappresentanze di categoria e che i tempi per adeguarsi, in mancanza di specifiche tecniche univoche sui requisiti dei sensori, avrebbero messo in difficoltà fornitori e trasportatori.