Sicurezza stradale, autisti licenziabili se ubriachi
Tempi duri per gli autisti professionisti. Camionisti, tassisti e conducenti di bus e tram potranno essere licenziati se trovati alla guida con un tasso alcolemico superiore alla norma, tale da determinare la sospensione della patente di guida. E’ questa la novità più importante per il mondo dei professionisti del volante introdotta dalla Commissione Lavori pubblici del Senato che sta esaminando il testo di riforma del Codice della strada. Domani sarà il giorno decisivo per sciogliere una serie di nodi rimasti in sospeso dalla discussione parlamentare. Primo tra tutti l’innalzamento del limite di velocità a 150 km/h in alcuni tratti autostradali dotati di tre corsie e del Tutor. Domani, infatti, è atteso il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, in commissione. Tra gli altri punti all’ordine del giorno, anche la concessione della sede redigente che accorcerebbe i tempi per l’approvazione del provvediemento (che comunque necessita di un altro passaggio alla camera).
In discussione anche un pacchetto di emendamenti che riguardano i tempi di guida e riposo degli autisti professionisti, rimasto in sospeso la scorsa settimana perchè ritenuto troppo flessibile sulla possibilità di limitare i tempi di riposo. Dovrà essere la mediazione di Matteoli a sciogliere anche questo nodo, ma intanto sono scesi in campo i sindacati che in una nota definiscono il tutto “un’operazione d’immagine”. Secondo Filt-Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti “nella realtà le modifiche proposte dal Governo in materia inaspriscono eccessivamente i provvedimenti per chi beve fino al ricorso al licenziamento per chi ha assunto una quantità di alcol equivalente ad una birra ma, allo stesso tempo, si autorizzano le imprese di trasporto a far lavorare molte ore in più la settimana gli autisti, aggirando significativamente le sanzioni”. “Il risultato – sottolineano infine Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – sarà che sulle strade e autostrade circoleranno centinaia di migliaia di camion con personale stanco e non in condizioni di garantire la sicurezza sulla circolazione”.