Sistri: Cna-Fita chiede il recupero dei contributi versati dalle imprese
La Cna-Fita ha avviato la richiesta della documentazione necessaria alle proprie imprese per attivare la causa collettiva per il recupero dei contributi fin qui pagati per l’avvio del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti.
“Abbiamo appena dato comunicazione alle nostre sedi territoriali e già siamo stati sommersi dalle richieste di rimborsi – ha commentato Cinzia Franchini, presidente nazionale dell’associazione -. Il tema è molto sentito dalle imprese che si sentono truffate in un momento di drammatica crisi di liquidità. Le banche ci chiudono i rubinetti mentre i costi operativi salgono alle stelle. In questa situazione in modo reiterato lo Stato cosa pensa di fare? Far pagare una piattaforma agli autotrasportatori già in difficoltà e per giunta senza dare loro il servizio per cui hanno pagato”.
Il coordinamento unitario Unatras ha recepito la posizione della Cna-Fita e ha ribadito al Governo le seguenti richieste per il settore autotrasporto: “Allineare la piattaforma Sistri alla direttiva comunitaria che l’ha motivata e quindi restringendo il perimetro della sua operatività ai soli rifiuti pericolosi; estendere l’obbligatorietà dell’adesione al sistema anche a quegli operatori esteri che altrimenti opererebbero in palese violazione delle norme sulla concorrenza”.
“La Cna-Fita è pronta a dare battaglia (legale) e a far valere i diritti lesi dei suoi associati, salvo che il Governo rimborsi il maltolto attraverso anche eventualmente il credito d’imposta o decida per una giusta esclusione di chi ha pagato per il pagamento del contributo dell’anno in corso e per quello del 2012. Nei prossimi giorni l’Associazione chiederà di essere audita dalle Commissione ambiente della Camera e del Senato e si attiverà per chiedere un incontro al Ministro dell’ambiente Prestigiacomo”, ha concluso Franchini.