Sostenibilità e condivisione: ecco i punti principali del Piano Trasporti del M5S
Incentivare il trasporto su rotaia diminuendo quello su gomma, modello spagnolo per la gestione degli aeroporti con un unico ente nazionale, no alle grandi opere, sì alle piccole e alla manutenzione dell’esistente. Meno auto, più bici e trasporto pubblico urbano. Sono i cardini del programma M5s sui Trasporti votato da 21mila iscritti sulla piattaforma Rousseau e presentato ieri dai parlamentari del movimento delle commissioni Trasporti, in una conferenza stampa alla Camera alla presenza del capogruppo Roberto Fico.
Obiettivo principale del piano 5stelle è rispondere in modo sostenibile al reale fabbisogno di mobilità dei cittadini italiani, tutelando la salute, l’ambiente e la sicurezza delle persone. Al primo punto figura la necessità di ammodernare e mettere in sicurezza l’attuale rete ferroviaria affinché il trasporto su ferro diventi un’alternativa valida ad aerei e automobili, incentivando anche il trasporto merci su ferro che, ha ricordato Andrea Cioffi senatore pentastellato, “attualmente ha una copertura molto bassa di circa il 7% contro il 20% della media europea. In Italia oltre l’80% delle merci viaggia su gomma. In Francia e Germania la percentuale delle merci trasportate su rotaia arriva fino al 23,4%, in Svizzera addirittura al 50% – ha spiegato Cioffi – con il nostro programma vogliamo invertire questa tendenza e spostare il trasporto su ferro. Inoltre dobbiamo fare sì che le merci arrivino attraverso i porti italiani”. E poi un secco no dal movimento alle grandi opere, sì alle piccole e alla manutenzione dell’esistente e alla revisione di progetti già in piedi.
Michele Dell’Orco ha parlato della strage sulle strade e della necessità di fare manutenzione, di mettere in sicurezza i guard rail e di destinare i proventi delle multe alla sicurezza stradale, “con l’obiettivo entro il 2020 di dimezzare le vittime degli incidenti stradali”. Per quanto riguarda la mobilità urbana, “bisogna dare alle persone l’alternativa all’automobile incrementando i mezzi pubblici e anche la possibilità di andare in bici”, ha detto Diego De Lorenzis, un piano già implementato grazie alla battaglia del M5s per lo sblocco di 12,5milioni per lo sviluppo e la messa in sicurezza delle piste ciclabili. Ma spazio anche a car sharing e pooling.
Uno dei punti più votati dagli iscritti è stato quello riguardante gli aeroporti: “Ne abbiamo 99 in Italia – ha spiegato Arianna Spessotto, deputata M5s – alcuni vicini gli uni agli altri e poco usati come quello di Albenga, il cosiddetto ‘Scajola airport’, o quello di Aosta, o quello di Salerno, praticamente un aeroporto fantasma. Il sistema va reso più efficiente e meno oneroso. Poi ci sono aeroporti come quelli di Ciampino e Treviso per cui manca la valutazione di impatto ambientale. M5s propone il modello spagnolo con un’unica società che gestisce gli aeroporti: sarebbe un ottimo sistema per abbattere le situazioni di concorrenza sleale”. Spessotto ha puntato il dito anche contro “le compagnie low cost che ricattano le comunità minacciando di andare via, ottengono contributi pubblici e hanno drogato il sistema aeroportuale”.
“Il caso Alitalia lo ha dimostrato in modo eclatante: questo governo, ma anche i precedenti sono interessati più a far occupare poltrone agli amici, e agli amici degli amici, che a gestire le crisi del nostro trasporto o, meglio ancora, a programmare una mobilità davvero efficiente e sostenibile”, hanno spiegato: “I governi hanno sempre concesso sussidi pubblici diretti o indiretti alle modalità di trasporto più inquinanti. Noi vogliamo invertire gradualmente, ma con determinazione, questa tendenza che ha costi sanitari altissimi e porta inaccettabili conseguenze in termini di vite umane: in Italia ogni anno si contano oltre 84.400 morti premature a causa dello smog. Per questo vogliamo ammodernare e mettere in sicurezza l’attuale rete ferroviaria perché oggi purtroppo il treno non è un’alternativa valida ad aerei e automobili. Dobbiamo ripensare anche alla vita nelle nostre città. Bisogna scoraggiare l’uso dell’auto privata fornendo valide alternative che siano anche convenienti. Quindi bisogna puntare sulla la mobilità dolce e sul trasporto sostenibile, collettivo e condiviso”.