Sostenibilità: emissioni ridotte del 90% grazie a un nuovo biocarburante prodotto con l’olio di ricino
Riscatto in vista per l’olio di ricino. Attraverso trattamenti innovativi potrebbe diventare un biocarburante in grado di abbattere fino al 90% le emissioni di anidride carbonica. Lo ha annunciato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, spiegando che l’olio potrebbe sostituire anche il diesel come carburante per i camion, risultando compatibile con i motori attuali.
La novità è contenuta nell’ultimo decreto bollette varato dal governo. Tra gli interventi, ha spiegato Cingolani, c’è anche un investimento un pò più tecnologico sui biocarburanti, soprattutto quelli in purezza, da filiere sostenibili, alcuni dei quali vengono appunto proprio dall’olio di ricino.
L’obiettivo è arrivare a 200mila tonnellate nel 2023 e una progressione annuale di 50mila tonnellate ogni anno, per raggiungere la percentuale richiesta dalla nuova direttiva Ue: 16% di biocarburanti entro il 2030.
I progetti di Eni per la bioraffinazione
In Italia l’Eni aveva già avviato una sperimentazione in Tunisia per la coltivazione del ricino in zone semi-desertiche, e più recentemente, all’inizio del 2021, ha stretto accordi con altri Paesi africani, Angola, Kenya, Benin e Repubblica del Congo, proprio per lo sviluppo degli agro-biocarburanti.
Accordi analoghi a novembre dello scorso anno con Bonifiche Ferraresi per lo sviluppo in Sardegna di prodotti agricoli sostenibili per la produzione di biocarburanti: la bioraffinazione dovrebbe avvenire nelle due 2 raffinerie convertite dal gruppo, a Gela e a Porto Marghera.