Struttura della cabina
Il primo passo nella costruzione della cabina è sagomare opportunamente le lamiere d’acciaio che la compongono usando potenti presse. I vari componenti vengono poi assemblati tramite saldatura, che oggi viene svolta da speciali bracci robotizzati. Al termine della catena di montaggio, il guscio della cabina ha una forma pressoché definitiva, ma lo attende il lungo processo dell’applicazione di svariate sostanze protettive. Infatti, la cabina è costantemente soggetta all’aggressione di elementi esterni che ne provocano corrosione e degrado: acqua, materiali chimici presenti nei luoghi di carico e scarico, polveri, sali antighiaccio. L’utilizzo “ruvido” del camion – che può provocare ammaccature e graffi – facilita la penetrazione di tali elementi, che possono portare ad un progressivo indebolimento dell’intera struttura. Per tale motivo, i costruttori ricoprono le lamiere con diversi strati di materiale.
Alcune lamiere giungono all’assemblaggio già dotate di una protezione: sono quelle situate nei punti più esposti (come le portiere e il pianale), che subiscono un trattamento di zincatura ancora prima di essere sagomate. Gli altri processi avvengono, invece, sull’intero guscio assemblato. Il primo passaggio prevede l’immersione in uno strato di fosfato di zinco, seguita dalla “passivizzazione cromica”. In tal modo, la cabina ottiene una buona protezione di base, ma la lavorazione più importante è la “cataforesi”. Si tratta di un particolare procedimento galvanico, che stende una speciale resina protettiva tramite l’attrazione di cariche elettriche opposte: la cabina viene caricata negativamente ed immersa in un bagno caricato positivamente. Le molecole di materiale protettivo si fissano così in modo uniforme sull’intera struttura, anche nelle parti più inaccessibili ad una lavorazione tradizionale.
Dopo l’asciugatura, la cabina è pronta per la verniciatura, che si divide in due parti: l’applicazione del fondo, poi della vernice vera e propria. Dapprima viene iniettato del sigillante sui punti di saldatura e nelle giunzioni, poi nella parte inferiore si applica materiale antirombo e antipietrisco. Le mani di verniciatura sono diverse e sono spruzzate da bracci robotizzati. Al termine, si riempiono le cavità con materiale ceroso, per evitare ristagni d’acqua e di condensa.
Il guscio è completato dall’applicazione degli elementi in materiali compositi (plastica). La loro presenza è notevolmente aumentata negli ultimi anni – contemporaneamente all’evoluzione dei materiali sintetici – perché non sono soggetti a corrosione e sono più leggeri dell’acciaio. Oggi, tutti i componenti esterni che non richiedono doti di resistenza sono realizzati in materiali compositi: parafanghi, passaruota, mascherine anteriori, paraurti, parte inferiore delle portiere, spoiler. A questo punto, il guscio è pronto per il montaggio del rivestimento interno e di tutti i componenti. Quindi, viene unito al telaio tramite bulloni e ammortizzatori.