Sussidi ambientali: Costa, nella prossima legge di Bilancio i tagli agli sconti sulle accise
Saranno inseriti nella prossima legge di Bilancio i tagli ai sussidi ambientalmente dannosi inizialmente inclusi nel decreto clima. Lo ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Il testo prevede la riduzione nella misura di almeno il 10% già a partire dal 2020 fino al progressivo annullamento entro il 2040.
Tra questi rientra anche il sussidio previsto dallo Stato che garantisce sul gasolio accise inferiori rispetto alla benzina, il cui valore nel 2018 è stato pari a 4,9 miliardi di euro. Il rischio per il settore autotrasporto è quindi che potrebbe venir meno il rimborso in favore degli autotrasportatori di parte delle accise pagate (il cui valore nel 2018 è stato pari a 1,26 miliardi di euro).
Costa ha spiegato che il programma prevede un taglio costante negli anni, da qui al 2040, “ma senza penalizzare nessuno, per tutelare l’ambiente, salvaguardando al tempo stesso il nostro sistema produttivo”.
Il comparto autotrasporto ha protestato vivamente nei giorni scorsi contro il provvedimento proposto. Confartigianato Trasporti lo ha definito “drastico e socialmente inattuabile”.
I tagli ai sussidi sarebbero inaccettabili secondo Confartigianato, sia “perché il Governo verrebbe meno agli impegni assunti con la categoria”, sia perché “si interromperebbe la dinamica virtuosa innescata negli ultimi anni con gli incentivi agli investimenti per le imprese del settore che, nell’ambito del Green New Deal del nuovo Governo andrebbe realmente valorizzata e implementata con la proposta che Confartigianato Trasporti ha lanciato già l’anno scorso”.
Da Conftrasporto hanno spiegato che tra le conseguenze di una misura generica come quella annunciata emergerebbe oltretutto la riduzione degli introiti fiscali per lo Stato: “La mancanza di chiarezza rischia infatti di spingere le imprese a rifornirsi di carburante all’estero, con conseguente perdita dell’intero introito fiscale. Un aspetto che non può essere trascurato, se non si vuole, come già avvenuto con altre misure in passato, mancare l’obiettivo e mandare in fumo la politica stessa decisa dal governo”.