Tir, s’infiamma la discussione sull’orario di lavoro
S’infiamma la discussione sull’orario di lavoro degli autisti professionisti, attualmente all’esame al Parlamento europeo che sta approvando una direttiva comunitaria che lascia liberi gli Stati membri di escludere i trasportatori autonomi dalla normativa che limita a 48 ore il tetto massimo di ore settimanali di lavoro, già applicato agli autisti dipendenti delle imprese di autotrasporto. “Parità di regole e condizioni sull’orario di lavoro per tutti i conducenti di mezzi pesanti, uniformità dei controlli e tutela dei lavoratori”. È quanto chiede Anita, l’associazione che riunisce le grandi aziene dell’autotrasporto italiano.
La discussone sull’orario di lavoro degli autonomi – si legge in una nota di Anita – iniziata ieri in Commissione occupazione e Affari sociali con la presentazione di due emendamenti di compromesso, probabilmente si concluderà il prossimo 28 aprile, e vede il Parlamento europeo spaccato in due.
Secondo Anita e Confindustria – che sull’argomento hanno assunto un posizione unitaria, seguendo direttamente il dibattito a Bruxelles con alcune proposte di modifica della Direttiva 2002/15 – tutti gli autotrasportatori, inclusi quelli autonomi (i cosiddetti padroncini) devono rientrare nel campo di applicazione della direttiva, rispettando uguali regole e limiti sull’orario di lavoro. L’esclusione dei lavoratori autonomi, oltre ad essere un fattore di pericolo per la sicurezza stradale, porterebbe le imprese ad un maggiore utilizzo di quest’ultimi rispetto ai lavoratori dipendenti provocando distorsione del mercato e concorrenza sleale, con l’effetto controproducente di polverizzare e atomizzare le imprese di trasporto.