Tpl: per Federmobilità necessaria una maggiore trasparenza sui costi delle aziende
La richiesta in un convegno organizzato in collaborazione con la Corte dei Conti. Peri: importante la collaborazione con la magistratura contabile
“E’ importante proseguire il confronto e la collaborazione con la magistratura contabile, cogliendone fino in fondo lo spirito collaborativo, per evitare di trovarci con i conti delle società fuori controllo”. E’ quanto ha affermato il presidente di Federmobilità Alfredo Peri, nel corso di un incontro organizzato a Roma in collaborazione con la Corte dei Conti sulla gestione delle aziende di trasporto pubblico locale. Secondo Peri quello del trasporto pubblico locale è un settore che vive un momento di grande confusione, con una riforma ferma all’anno 2000 e con diverse problematiche: l’esigenza di regole certe che stabilizzino il settore, risorse finanziarie e chiarezza nei conti delle aziende. “Il tutto in un momento nel quale sempre più cittadini, anche a causa delle difficoltà economiche, si rivolgono al servizio pubblico”.
Il presidente della sezione di controllo Lombardia della Corte dei Conti Nicola Mastropasqua ha inoltre sostenuto l’esigenza di “costruire delle forme di bilancio consolidato degli enti pubblici per rispondere alle richieste della finanziaria e agevolare il lavoro di controllo della Corte dei Conti, anche in vista della svolta federalista”. Con il bilancio consolidato si offre infatti alla magistratura contabile la possibilità di controllare non solo i conti dell’ente pubblico ma anche quelli delle società partecipate. Per quanto riguarda la crisi in cui versano molte aziende di trasporto pubblico locale, per Mastropasqua è importante che nel bilancio degli enti pubblici vengano allocate le risorse per il prezzo politico delle tariffe, molto spesso sensibilmente più basse dei costi reali del servizio. Un differenziale, quello tra il costo politico o sociale del biglietto e il suo costo reale di mercato, che spesso ha pesanti conseguenze sulle aziende di trasporto.
“Il fine ultimo di questo provvedimento – ha aggiunto Mastropasqua – è quello di non trasferire sulle società difficoltà economiche che possono portarle al fallimento, con ripercussioni pesanti sull’ente pubblico e, in ultima analisi, sui cittadini”.