Transizione energetica: Federauto chiede un piano di accompagnamento per l’autotrasporto
Il Comitato interministeriale per la transizione ecologica-CITE ha fissato al 2040 la fine della vendita dei veicoli commerciali con motori a combustione interna (ICE) e la sostituzione entro il 2025 per i cosiddetti sussidi ambientalmente dannosi (SAD) con misure che ne attenuino l’impatto sociale.
Il doppio step, secondo il vicepresidente di Federauto con delega al settore Truck&Van, Massimo Artusi, “sebbene confermi un approccio generico al problema della riduzione delle emissioni nel settore del trasporto pesante su strada che presenta caratteristiche completamente diverse dal resto degli autoveicoli, deve rappresentare l’occasione per accelerare la transizione tecnologica dei vettori logistici stradali verso i carburanti a minor impatto per l’ambiente”.
ll trasporto pesante non ha un’alternativa praticabile a zero emissioni
L’associazione scrive che, a differenza delle automobili e dei furgoni più leggeri, per i quali la prospettiva dell’alimentazione elettrica sembra più accessibile, “il trasporto pesante non ha all’orizzonte un’alternativa praticabile a zero emissioni. Incidere troppo velocemente in questo settore significa mettere in crisi la ripresa economica post pandemia, alla quale l’autotrasporto pesante deve contribuire in maniera efficiente ed efficace”.
“È doveroso combattere il cambiamento climatico e ridurre l’impatto ambientale, anziché con tagli e restrizioni, attraverso un programma di accompagnamento che vada oltre i contributi agli investimenti (già disponibili Fondo Investimento a Elevata Sostenibilità) partendo dalla legge di bilancio del 2023″.
Un credito d’imposta per le imprese di autotrasporto che utilizzano GNL e Bio-GNL
Secondo Artusi, l’idea di introdurre nella Legge di Bilancio in via di approvazione un credito d’imposta per le imprese di autotrasporto che utilizzano GNL e Bio-GNL, principale – se non unico – carburante alternativo al diesel per i mezzi commerciali pesanti, renderebbe sostenibile una possibile graduale riduzione dei rimborsi delle accise sul gasolio, compensando l’impennata del prezzo al fruitore finale del metano.
Per il settore autostradale, ha detto ancota Artusi, potrebbe contribuire efficacemente, la previsione di sconti sul pedaggio per i mezzi commerciali ad alimentazione alternativa, come già sta facendo qualche Concessionaria Autostradale.
“La transizione energetica della logistica passa necessariamente attraverso fattori di sostenibilità socio-economica. Gli autotrasportatori devono essere messi nelle condizioni di poter fare investimenti ecosostenibili mediante strumenti di incentivazione, non solo per l’utilizzo specifico delle tecnologie innovative, ma anche attraverso misure, certe e costanti, di riduzione del costo del lavoro, in modo tale da non aggravare le imprese del settore che è già colpito da numerosi fattori di sistema che ne stanno minando la competitività”, ha concluso Massimo Artusi.