Trasporti e fisco, Conftrasporto: detassare le trasferte dei conducenti
Superare il gap con la concorrenza dei Paesi dell’Est, trovare soluzioni alla carenza di autisti, adeguare i regimi fiscali italiani a quelli europei: sono questi gli scopi principali perseguiti dal webiar su “Trasporto e logistica, un asset fortemente esposto alla concorrenza internazionale”, organizzato da Conftrasporto-Confcommercio.
Nell’occasione, il segretario generale di Conftrasporto Pasquale Russo e il segretario generale di Fai (Federazione Autotrasportatori Italiani) Andrea Manfron hanno presentato alcune proposte. Prima fra tutte, la detassazione delle trasferte dei conducenti, che consentirebbe alle imprese di offrire ai lavoratori stipendi più alti, facilitando allo stesso tempo le imprese nella ricerca di autisti.
All’evento hanno partecipato il vicepresidente di Conftrasporto Gian Enzo Duci, il direttore generale di Assocostieri Dario Soria, il segretario generale Fai Andrea Manfron il capoufficio Consulenze delle Imposte dirette Caudia Casinovi, e Carla Bellieni, commercialista e consulente nei settori dello shipping e del diporto.
Uggè: puntare sulla leva fiscale
Aprendo i lavori del webinar, il presidente di Conftrasporto Paolo Uggè ha affermato che: “Quando si interviene localmente su operatori integrati in filiere internazionali, bisogna essere molto attenti a non alterare il comune campo di gioco dove le imprese nazionali si confrontano e competono con i propri concorrenti. La leva fiscale rappresenta oggi uno strumento formidabile di concorrenza tra i Paesi, anche all’interno dell’Unione Europea. Quindi è giusto agire localmente, ma è necessario farlo mantenendo sempre quella visione globale che la più efficace gestione dei fenomeni internazionali richiede. Anche la transizione ecologica, per lo stesso motivo, dev’essere attuata a livello globale: l’inquinamento non conosce confini, e le sperequazioni fra i continenti rischiano di vederci svantaggiati sul piano del lavoro e su quello economico”.
Fisco e trasporti: come agire sul fronte marittimo?
Per quanto riguarda il trasporto marittimo, fra i temi affrontati la non imponibilità dell’IVA alle navi commerciali adibite alla navigazione in alto mare, che si scontra con meccanismi farraginosi e con i (poco chiari) parametri che dovrebbero stabilire con precisione cosa si intende per navigazione in alto mare.
Il vicepresidente Gian Enzo Duci ha ricordato, come buona pratica di collaborazione tra istituzioni pubbliche e privati, l’ottimo risultato sullo sdoganamento delle merci in mare (pre clearing), ottenuto mettendo insieme dati e software di diversi soggetti.