Trasporti eccezionali: gli operatori contro le nuove regole
“I trasporti eccezionali sulle nostre strade non sono più sicuri”. L’allarme è stato lanciato da Assiscorte-Associazione Imprese di Assistenza e Scorte a Trasporto Eccezionale, associata alla Confetra, che insieme ad altri operatori del settore è rappresentativa di oltre l’85% del totale degli addetti al servizio di scorte tecniche a veicoli e trasporti eccezionali.
“Da circa un anno le scorte per i trasporti eccezionali non sono più di competenza delle forze di polizia, che possono essere coinvolte solo in caso di chiusura totale delle strade – scrivono le associazioni in un comunicato congiunto -. Negli altri casi intervengono delle imprese di trasporti autorizzate che hanno ottenuto l’abilitazione. A seguito dell’entrata in vigore in questi giorni della Disciplinare per le scorte tecniche, i parametri di sicurezza stradale sono messi a dura prova”.
Tra i principali punti critici della modifica al Decreto, Assicorte rileva: difficoltà a mantenere i canoni di sicurezza stradale; mancanza di controlli da parte della Polstrada/Prefettura; inasprimento dei provvedimenti per la sospensione delle autorizzazioni e sanzioni pecuniarie; obbligo di esame per il rinnovo dell’abilitazione, invece di prevedere corsi di formazione.
In una lettera inviata al Ministro dell’Interno Maroni e al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteoli, Assicorte chiede di prevedere sempre un autista ( o un secondo abilitato) come composizione minima per le scorte ai trasporti eccezionali; di elaborare un database di imprese autorizzate e degli abilitati per permettere alla Polstrada controlli in tempo reale; di rivedere completamente le sanzioni previste che sono al limite dell’incostituzionalità; di introdurre un corso di formazione con obbligo di frequenza.