Trasporto Merci, Anfia: modalità stradale in prima linea, anche durante l’emergenza sanitaria
Anfia fotografa il settore dell’autotrasporto in UE e in Italia con la pubblicazione del Dossier “Trasporto merci su strada” realizzato dall’Area Studi e Statistiche dell’Associazione sulla base delle informazioni provenienti dalle indagini ufficiali di Eurostat, Istat, Ministero dei Trasporti, Agenzia Europea dell’Ambiente e Associazioni di settore.
Traffico merci in UE
Nel 2018 il traffico merci su strada in UE rallenta la sua crescita, con un volume di 1.925 miliardi di tkm (+0,2% sul 2017 e +12% sul 2014) e quasi 15 miliardi di tonnellate movimentate (+1,2% sul 2017 e +6% sul 2014). Nel 2018, ancora una volta, la modalità stradale continua ad essere la preferita in UE: gli autocarri trasportano il 73% (in Italia oltre l’80%) delle merci movimentate su terra, confermando che l’autotrasporto ha un posto importante tra le attività economiche che contribuiscono alla crescita dell’Unione.
Trasporto merci su strada, tkm per paese. La Germania con il 16,5% sul totale delle tkm movimentate in UE è il paese più significativo per il trasporto stradale in Europa superando la Polonia con il 16,4%. Seguono, con la medesima posizione del 2017, Spagna, Francia, Regno Unito, Italia, Paesi Bassi e Romania. L’Italia si conferma al 6° posto con una quota del 6,5% sul totale delle tkm movimentate. I restanti paesi movimentano oltre il 24% delle tkm totali movimentate in UE.
In termini di tonnellate, nel 2018 il trasporto merci su strada registra un incremento tendenziale dell’1,2% ma inferiore del 2,4% rispetto al 2009. Dal 2015 la quantità di merci trasportata in tonnellate supera i 14 miliardi di tonnellate e va aumentando leggermente di anno in anno. Tra i cinque major markets europei, è la Francia che ha registrato una crescita consistente del traffico merci misurato in tonnellate del 5,4%, seguita da Spagna (+4,6%), Italia (+4%), Germania (+1,2%) e Regno Unito (+0,5%).
Traffico merci su strada per tipo. Il trasporto merci su strada nazionale dell’UE28 nel 2018 è aumentato del 2%, mentre è diminuito il trasporto internazionale del 3%.
Nel 2018 il trasporto nazionale nell’UE vale 1.242 miliardi di tkm (+2% sul 2017) e rappresenta il 64,5% del trasporto totale. Il trasporto internazionale nell’UE vale 682 miliardi di tkm (-3% sul 2017) e rappresenta il 35,5% del trasporto totale.
Se si escludono cross-trade e cabotaggio, il trasporto internazionale bilaterale vale il 24% del totale, con una diminuzione di quasi il 2% sul 2017. Il trasporto cross-trade e il cabotaggio, che insieme pesano per l’11,5% del trasporto totale, sono diminuiti rispetto al 2017 rispettivamente del 4,1% e del 6,4%. Insieme i due tipi di traporto registrano una flessione del 4,5% sul 2017.
La flotta dei veicoli e le caratteristiche dei viaggi. Secondo dati ACEA, la flotta di autocarri medi-pesanti in circolazione in UE a fine 2018 è di 6,6 milioni di veicoli e il settore del trasporto merci su strada impiega 2.385.000 persone.
Molti dei servizi pubblici essenziali sono forniti da camion e furgoni: servizi postali e di corriere; servizi di emergenza; gestione dei rifiuti. I camion sono il mezzo di trasporto più flessibile, reattivo ed economico per la stragrande maggioranza delle merci movimentate e sono anche essenziali per il funzionamento del più ampio sistema di trasporto europeo integrato. Il settore del trasporto merci su strada genera un fatturato di 337 miliardi di euro (dato 2016, Eurostat).
Traffico merci Italia
Il settore dell’autotrasporto impiega in Italia 332.000 addetti – secondo Conftrasporto in sofferenza di 15.000 di autisti professionisti, anche in considerazione del basso turnover dovuto alla mancanza di vocazione tra i giovani.
Secondo le rilevazioni Istat, tra il 2009 e il 2018, l’Italia ha perso il 25,5% delle merci movimentate su strada, passndo da 167,6 mld di tkm a 124,9. Nel 2018 la crescita è del 4,4% sul 2017, primo anno di ripresa con un aumento del 6,3% sul 2016.
Osservando nel dettaglio il traffico merci movimentate nel 2018 da tutte le modalità di trasporto, si evidenzia un aumento dei volumi rispetto al 2017, eccetto per il trasporto aereo. Nel 2018, secondo la rilevazione ISTAT (Reporting Paese) il trasporto su strada ha movimentato 920,7 milioni di tonnellate di merci, in aumento del 4% sui volumi del 2017 (885,5 milioni di tonnellate) e in calo del 4,4% sui volumi del 2014 (963,1 milioni di tonnellate). Le tkm movimentate sono state 124,9 miliardi, in aumento del 4,4% sul 2017 e del 6,0% sul 2014 (sono escluse le tkm movimentate da vettori esteri in Italia). L’Italia è la sesta industria di trasporto merci su strada dell’Unione Europea. Il traffico nazionale su strada ha movimentato 111,7 mld tkm di merci (+4,7% sul 2017), mentre il traffico internazionale (incluso cross-trade e cabotaggio) ha movimentato oltre i 13 mld di tkm (+1,7% sul 2017), di questi 12 miliardi hanno riguardato il traffico bilaterale (+1,4% sul 2017), 0,5 miliardi il cross-trade (-17,2%) e 0,6 miliardi il cabotaggio (+28,4%).
Il trasporto ferroviario (tutte le imprese) ha movimentato nel 2018 oltre 97 milioni di tonnellate (+3,1% sul 2017) ed oltre 22 miliardi di tkm (-1,2%). Per tipo di trasporto, 10,5 miliardi di tkm hanno interessato il trasporto nazionale, 7 mld di tkm il trasporto internazionale in entrata e 4,2 mld quello in uscita. I principali Paesi di destinazione delle merci in uscita sono stati Germania, Austria, Belgio, Francia e Paesi Bassi, mentre i principali Paesi di origine delle merci in entrata sono stati Germania, Austria, Francia, Ungheria, Belgio e Polonia.
Il trasporto ferroviario intermodale, realizzato dalle Grandi Imprese per unità di trasporto intermodale, ha impiegato container e casse mobili per 10 miliardi di tkm, semirimorchi non accompagnati per 1,82 miliardi di tkm, veicoli stradali accompagnati per 331 milioni di tkm, per un totale complessivo di 12,22 miliardi di tkm e un percorso medio di 205 km. In volume, il trasporto intermodale ha movimentato 59 milioni di tonnellate di merce.
Il trasporto marittimo (merce imbarcata e sbarcata) ha movimentato, nel 2018, 502 milioni di tonnellate di merci (+5,6% sul 2017), di cui 305 milioni in trasporto internazionale (+11% sul 2017, che era in aumento dell’1% sul 2016) e circa 200 milioni in attività di cabotaggio (-1,8% sul 2017, che era in aumento del 5,5% sul 2016). Per tipo di carico e merce (in tonnellate), il trasporto marittimo risulta così ripartito: 106 milioni in contenitori, 195 milioni di rinfusa liquida, 80 milioni di rinfusa solida, 99 milioni Ro Ro, 21 milioni altro.
Il trasporto aereo (di linea e charter) ha movimentato, nel 2018, 1,1 milioni di tonnellate di merci e posta (-0,7% sul 2017), di cui 1,02 milioni nei trasporti internazionali (-0,8%). Nel 2018 l’Asia si conferma la principale area geografica di destinazione e provenienza delle merci trasportate negli aeroporti italiani, con 438 mila tonnellate (pari al 43% della merce trasportata da e per l’estero), seguita da Europa (38%) e Nord America (15% del totale).
Il trasporto merci oggi, tra e-commerce, carenza di autisti ed emergenza sanitaria
L’emergenza sanitaria in atto ha dimostrato il ruolo centrale svolto dall’autotrasporto nell’approvvigionamento e nella distribuzione di beni sanitari e beni primari.
La catena di approvvigionamento europea è mantenuta attraverso una vasta rete di servizi di trasporto merci, compresi i servizi di trasporto terrestre, marittimo e aereo. Il 16 marzo, la Commissione europea ha emanato linee guida per le misure di gestione delle frontiere, trovando il giusto equilibrio tra protezione della salute dei cittadini, in particolare viaggiatori e passeggeri, e garantendo la disponibilità di beni e servizi essenziali in tutta Europa. Per far sì che le merci si muovano liberamente ed efficacemente in tutta l’Unione, la Commissione europea, il 23 marzo, ha fornito consigli pratici sull’attuazione delle “corsie verdi” – valichi di frontiera aperti a tutti i veicoli merci che trasportano merci in cui eventuali controlli o controlli sanitari non dovrebbero richiedere di più di 15 minuti.
Ha rendere la situazione ancora più critica anche l’endemica carenza di autisti. IRU, l’organizzazione mondiale che raccoglie le associazioni dell’autotrasporto, ha condotto un’indagine tra le società di trasporto e logistica di piccole e medie dimensioni in numerosi paesi europei, da cui emerge una mancanza di autisti in Europa del 23% rispetto alla domanda, prevista salire al 36% nel 2020.
I bisogni essenziali dei cittadini vengono garantiti anche attraverso l’e-commerce. Lo shopping online è molto popolare nell’UE. La percentuale di individui, che hanno effettuato ordini/acquisti di beni e/o servizi online nel 2019, sale al 63%. Secondo l’indagine del Politecnico di Milano, il commercio online è in crescita anche in Italia, il valore degli acquisti online sfiora nel 2019 i 31,6 miliardi di euro, +15% rispetto al 2018. Complessivamente le vendite online da siti italiani a consumatori italiani e stranieri valgono 28,8 miliardi di euro, di cui l’export generato dall’eCommerce B2c vale 4,4 miliardi di €, di cui 3 mld in prodotti.
Il commercio elettronico ha una valenza particolarmente importante sull’organizzazione della logistica e dei trasporti, in particolare sulla distribuzione dell’ultimo miglio e sulle modalità di consegna. La consegna a domicilio (home delivery) rappresenta la principale modalità di consegna ed è effettuata utilizzando principalmente la rete dei corrieri. Ottimizzare la distribuzione urbana delle merci (punti di ritiro e spedizioni, colli modulari, consegne notturne ai punti vendita), migliorare l’efficienza nel trasporto (furgoni a basse emissioni o elettrici, noleggio veicoli elettrici, cargo bike, intermodalità, corsie preferenziali) e ridurre l’impatto ambientale, sono – evidenzia l’Anfia – fattori fondamentali per migliorare le richieste del mercato e ridurre costi e inefficienze, quali bassi tassi di riempimento dei mezzi, viaggi a vuoto, anzianità e qualità dei veicoli.