Trasporto merci: Confcommercio, settore leva per la ripresa del Paese
I trasporti, una leva per far competere il sistema delle imprese e per far crescere la ricchezza del Paese. Questo è ciò che emerge dallo studio “Analisi e previsioni per il trasporto merci in Italia”, elaborato dall’Ufficio Studi Confcommercio e presentato in occasione del convegno “Trasportare la ripresa” svoltosi a Roma presso la sede nazionale della Confederazione.
La tavola rotonda ha visto come protagonisti Antonio Tajani, Commissario europeo per l’Industria e l’Imprenditoria (Ppe-Forza Italia), Debora Serracchiani, Responsabile Infrastrutture e Trasporti del Partito Democartico, Michele Mario Elia, Amministratore Delegato Rete Ferroviaria Italiana, Raffaello Aiello, Amministratore Delegato Snav e Pasquale Russo, segretario generale Conftrasporto.
Nel 2012 su strada ha viaggiato il 45,2% delle merci, ovvero meno di quanto viene usualmente percepito, la ricerca sottolinea che le inefficienze del sistema dei trasporti nazionali hanno comportato tra il 2000 e il 2012 una riduzione complessiva di prodotto interno lordo pari a 24 miliardi di euro. Non a caso, nella classifica internazionale che misura l’apertura ai commerci globali l’Italia si piazza alla posizione numero 47, ben dietro Germania e Francia (decima e ventunesima) ma anche alle spalle di Spagna, Portogallo e Polonia).
Altro fenomeno evidente che si può desumere dall’analisi è il fatto che i trasporti delle merci sono una sorta di lente di ingrandimento attraverso la quale cogliere le dinamiche economiche del Paese: essendo una variabile molto sensibile al prodotto interno lordo, non sorprende allora che se nel 2015 il Pil arretrerà del 7,3% rispetto ai valori precedenti alla crisi iniziata nel 2007, il trasporto merci subirà una contrazione del 20% (quello su strada addirittura del 27%). E con i tassi di crescita previsti per il 2015 (+0,9% per il Pil e +1% per il trasporto merci) per superare i rispettivi livelli del 2007, occorreranno, nove anni al primo e 23 al secondo. Nel periodo 2007-2012 i trasporti interni su gomma effettuati sul territorio nazionale dalle imprese italiane sono diminuiti del 27%, mentre quelli fatti da imprese estere sono cresciuti del 18%.
Dallo studio emerge che il carico di imposte indirette che pesa sulle imprese è pari a più di sei volte il loro contributo al reddito nazionale. Per questo, Confcommercio propone “10 azioni sul sistema dei trasporti per far correre il Paese” che vanno dalla definizione di un Piano nazionale vincolante per i Trasporti e la Logistica al rilancio delle Autostrade del Mare passando per l’istituzione di un “Registro internazionale” per le imprese di autotrasporto.
“Quando si parla di trasporto è necessario che ci sia un’interconnessione dellle reti e dell’intermodalità – ha sottolineato il segretario generale di Conftrasporto Pasquale Russo – Siamo un settore che molto spesso viene definito come assistito: questo non è vero, paghiamo sei volte in tassazione il contributo che noi diamo in termini di Pil. Alle imprese di autotrasporto non si può chiedere di più e la mortalità delle imprese nel nostro settore cresce perchè l’Italia sta perdendo l’asset del trasporto stradale”. Russo ha concluso il suo intervento lanciando una sorta di grido d’allarme del settore: “Da noi non è più possibile fare autotrasporto: il governo ci dica se vuole ancora un trasporto italiano”.