Trasporto merci internazionali, circolazione di veicoli con targa estera in Italia
Esterovestizione e precisazioni nella circolare del Ministero dell’Interno 11 settembre 2024
Il trasporto merci internazionali è un settore importante per l’economia globale e in Italia, la circolazione di veicoli con targa estera solleva questioni normative. Il Ministero dell’Interno, attraverso la circolare del 11 settembre 2024, ha fornito chiarimenti importanti riguardo alla gestione di veicoli con targa estera in Italia, di proprietà di residenti italiani, in linea con le precedenti disposizioni della circolare n. 8.113 del 16 marzo 2020.
Regole per i veicoli con targa estera in Italia
Secondo la Legge 1° dicembre 2018, n.132, la circolazione di veicoli con targa estera in Italia è regolamentata dal nuovo art. 93-bis del Codice della Strada (CdS). Le principali modifiche riguardano:
Regole sulla circolazione di veicoli con targa straniera
In Italia, la normativa sulla circolazione in Italia di veicoli con targa estera prevede che, se il proprietario risiede nel Paese da oltre tre mesi, il veicolo non può più circolare con la targa estera. È necessario procedere all’immatricolazione sul territorio italiano, conformemente alla legge. Questo serve a regolare la presenza di veicoli esteri e a evitare l’uso continuato di targhe straniere in modo improprio.
Veicoli con targa straniera di residenti italiani
Per quanto riguarda la disponibilità dei veicoli, è consentita la circolazione di mezzi con targa estera anche se non intestati al soggetto che li utilizza, purché quest’ultimo sia residente in Italia. Tuttavia, è obbligatorio possedere un documento che attesti il titolo e la durata della disponibilità del veicolo, con data certa. Questo documento deve essere fornito in caso di controllo per verificare la legittimità dell’utilizzo del mezzo.
Obbligo di registrazione veicoli Registro REVE
Infine, i veicoli con targa estera che vengono utilizzati da residenti italiani per un periodo superiore a 30 giorni all’anno devono essere registrati al REVE, il registro del PRA gestito dall’ACI. Questa registrazione comporta che il veicolo sia sottoposto agli obblighi di revisione periodica e al pagamento della tassa automobilistica, equiparandolo di fatto a un veicolo immatricolato in Italia. Questo passaggio è essenziale per garantire il rispetto delle normative italiane e prevenire fenomeni di elusione fiscale o violazioni del Codice della Strada.
Esterovestizione nel trasporto merci internazionali
Uno dei motivi principali alla base di questa normativa è prevenire il fenomeno dell’esterovestizione, ossia l’immatricolazione fraudolenta dei veicoli in Paesi UE con l’obiettivo di evitare tasse, assicurazioni costose o sanzioni. Molti veicoli non vengono radiati dal PRA in Italia, creando così una sorta di “doppia nazionalità”. Questo sistema, non solo è illegale, ma genera anche disparità tra i veicoli immatricolati in Italia e quelli stranieri, che beneficiano di maggiori tempistiche per contestare violazioni del CdS e di risparmi su premi assicurativi e tasse di circolazione.
Con l’aumento dei veicoli con targa estera circolanti in Italia, è fondamentale un monitoraggio continuo per evitare abusi. La normativa mira a garantire una maggiore trasparenza e a rafforzare il controllo sui veicoli in circolazione, riducendo i rischi legati all’evasione fiscale e alle violazioni del Codice della Strada.
La circolare del Ministero dell’Interno del 11 settembre 2024 regola il fenomeno dei veicoli con targa estera in Italia. Il rispetto delle nuove norme garantirà una gestione più equa e sicura del parco veicoli circolante, contribuendo a una maggiore efficienza nel trasporto merci internazionali.
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