Trasportounito al Ministro: “sfruttamento diabolico” per l’autotrasporto
Autotrasporto schiacciato dal giogo degli industriali, privo di tutele, costretto a subire accordi pieni di clausole vantaggiose per i committenti. E’ la denuncia di Trasportounito – Fiap, che ha scritto una lettera aperta al ministro dei Trasporti Altero Matteoli.
“Gentile Ministro”, scrivono Franco Pensiero e Maurizio Longo (rispettivamente presidente e direttore generale dell’associazione), “abbiamo deciso di scriverLe questa lettera aperta dopo l’incontro del 22 luglio scorso in cui abbiamo ribadito la drammaticità della situazione che coinvolge tutte le imprese di autotrasporto italiane”.
Quello che Trasportounito lamenta è la mancanza di risposte a “due tipi di pressioni: quella economica e quella derivante dell’arroganza dei nostri committenti che chiedono tariffe sempre più basse, pagamenti sempre più lunghi, propongono la sottoscrizione di contratti truccati ed in ultimo si rifiutano di redigere la scheda di trasporto”. “Conosciamo”, proseguono Pensiero e Longo, “le capacità degli industriali, di esercitare pressioni, richiamando i principi della libertà di mercato, della libertà di contrattazione fra le parti. Principi che possiamo condividere fino al punto in cui non si degenera nel quotidiano ricatto commerciale”.
Una situazione che riduce l’autotrasportatore a un ruolo di subalternità, spiega Trasportunito: “un sistema di sfruttamento diabolico che tutti conoscono e che pochi denunciano”. L’associazione critica le “disposizioni con il trucco” recentemente introdotte: “il pagamento a 30 giorni salvo ‘accordo (verbale) fra le parti’; il riconoscimento del ‘costo dei servizi salvo contratto scritto (imposto)’”.
“Per contro”, prosegue Trasportounito, “si impone il pagamento delle sanzioni (modificate in quelle più gravi) su strada al conducente italiano su territorio italiano. Una misura che è destinata solo ad accrescere il livello di tensione sulle strade: anticipare (soldi che non abbiamo) al conducente, significa sottoporlo a un ulteriore rischio di rapine o a vessazioni in sede di controlli che speravamo essere confinate nel passato”.
Per queste ragioni, Trasportunito invita Matteoli a un confronto pubblico, “non con i vertici delle associazioni, ma direttamente con la categoria, dove e quando sarà disponibile. Crediamo Lei debba rendersi conto di persona e senza filtri, di alcun tipo, di come funziona il mercato dei servizi di autotrasporto in Italia e di quanto sia deviato e deviante il nostro sistema normativo ed operativo. A meno che”, avverte l’associazione, “e questo deve essere chiarito una volta per tutte, il Governo non abbia deciso di rinunciare, o sacrificare, l’autotrasporto italiano a beneficio del settore industriale”.