Trasportounito: Tir verso il fermo nazionale
Un inizio 2013 di protesta. E’ quello che sta per mettere in campo Trasportounito, che in una nota spiega che “quella di un nuovo fermo nazionale sta diventando ogni giorno di più una scelta obbligata”. Tutto nasce, secondo Trasportounito, “dal costante deterioramento nel mercato e nella situazione finanziaria delle aziende di autotrasporto,ormai ampiamente al di là di qualsiasi possibilità di sopravvivenza, a fronte di una totale assenza di risposte da parte del governo alle richieste formulate”, il che “rende inevitabile il ritorno ad azioni di protesta ivi compreso un eventuale fermo nazionale della categoria”. “Nulla di quanto prospettato – spiega ancora la nota – si è tradotto in realtà e le aziende di autotrasporto continuano a viaggiare solo aumentando il loro indebitamento. Con una dinamica di prezzi di gasolio, autostrade e assicurazioni in costante salita, con una pressione fiscale che colpisce in modo irrazionale, e con inattuate normative di settore che incoraggiano una committenza ad approfittare della cannibalizzazione del mercato nazionale mediante l’utilizzo di vettori lowcost i quali viaggiano al di fuori di qualsiasi legge, quella di un nuovo fermo nazionale sta diventando ogni giorno di più una scelta obbligata”. Proprio per questo, “auspichiamo la formazione di un grande fronte comune con le altre associazioni di categoria – afferma Franco Pensiero, p’residente di Trasportounito – associazioni con le quali dobbiamo provare a condividere il disagio e il profondo malessere che accomuna, indipendentemente dalle sigle, tutte le imprese di autotrasporto”. “Da gennaio – conclude Pensiero – comunque intraprenderanno azioni di protesta le cui modalità sono in fase di definizione in questi giorni”. (P.C.)