Unatras: interrotta la pace sociale con il Governo
Nonostante la decisione di revocare il fermo dell’autotrasporto per la prossima settimana, resta alta la tensione all’interno delle associazioni di categoria del settore, a partire da quelle che comunque non avevano aderito alla manifestazione di protesta proclamata a partire dalla mezzanotte di domenica. La confederazione Unatras, che raccoglie alcune tra le principali sigle del settore e che per prima si era dissociata dal fermo, denuncia la difficile situazione in cui versa il settore.”Pur apprezzando alcune importanti novità come quella dello sblocco della procedura per l’applicazione delle sanzioni ai committenti che non rispettano i costi minimi e l’impegno ad inserire la norma sui rimborsi Iva infrannuali nel Decreto Legge sullo Sviluppo, l’Osservatorio non ha provveduto alla pubblicazione dei costi minimi di sicurezza per i contratti scritti di trasporto entro il 12 maggio (come, invece, aveva promesso il Sottosegretario) e, sul fronte delle risorse economiche stanziate a favore del settore, le imprese attendono ancora l’emanazione dei relativi provvedimenti normativi necessari per la loro spendibilità, anche a causa dei ritardi accumulati dagli altri dicasteri coinvolti nella redazione dei predetti provvedimenti”. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, ha infatti firmato il decreto che destina 368 milioni di euro agli interventi a sostegno del settore dell’autotrasporto, come previsto dalla legge di stabilita’ 2011 e da altre normative, decreto trasmesso al ministro Tremonti per la piena ed effettiva operatività.Per questi motivi “Unatras, pertanto, interrompe la pace sociale concordata con il Governo e, se entro la prima settimana del prossimo mese non saranno stati rispettati gli impegni assunti ieri dal Sottosegretario sulla immediata emanazione dei provvedimenti di spesa e sul prosieguo dell’attività sanzionatoria per i committenti che non rispettano i costi minimi, assumerà la decisione sulla opportunità di continuare o meno il confronto con l’Esecutivo”.
La risposta del Governo
La risposta del Governo può essere identificata nella nota con cui il sottosegretario ai Trasporti Giachino in mattinata stigmatizzava l’ipotesi di fermo (poi revocato) da parte di Trasportounito:”All’inizio di questa legislatura e all’atto della mia nomina a Sottosegretario ai trasporti immaginavo di lavorare ad una politica industriale dell’autotrasporto, un settore importante per la nostra economia che al 90% viaggia su strada, per rafforzare, accorpandole, le aziende e renderle più competitive sul mercato nazionale e su quello internazionale -scrive Giachino-. Il fortissimo aumento del gasolio nei primi 7 mesi del 2008 e la pesantissima crisi economica poi han costretto il Governo a cercare di difendere il settore assegnando più risorse, almeno 200 milioni in più all’anno, e con nuove norme (art.83bis e Legge 127) tutte concordate con la stragrande maggioranza delle associazioni del settore. Oltre ad avere, unico settore della nostra economia, più fondi l’autotrasporto ha avuto per la prima volta l’istituzione di un Fondo di garanzia al credito cui sono già state ammesse 1700 aziende.Lo scorso anno nella convinzione che il problema dell’autotrasporto nasce soprattutto dalla sua debolezza contrattuale nei confronti della committenza ho sostituito il tavolo a 2 Governo- autotrasporto nel quale il settore ha sempre cercato di avere le cose che non riusciva ad ottenere dalla committenza, un tavolo a tre: Governo – autotrasporto -committenza.Da quel tavolo dopo 6 mesi è uscito l’accordo del 17.6.2010 che ha dato al Paese -unico in Europa –la pace sociale e la Legge 127 nella quale sono contenute norme che affrontano i problemi del settore: tempi di pagamento, tempi di attesa al carico e allo scarico, la gestione dei pallet, la norma sui costi minimi della sicurezza (che non sono i costi di esercizio). Sono norme importanti che affrontano problemi strutturali del settore e che non è pensabile che si risolvano in quattro e quattr’otto.Ora la norma sui tempi di attesa è in vigore, da ieri anche quella dei pallet, a giugno oltre la metà dei fondi economici saranno messi a disposizione del settore. Da ieri è ufficialmente in vigore la norma sulle sanzioni alla committenza che non rispetta le disposizioni contrattuali previste dalla Legge 133 (83 bis) e da ieri il primo committente non in regola ha ricevuto le sanzioni sia dal Mit che dal Mef. (…) Non solo nei mesi scorsi abbiamo iniziato a lavorare alla politica industriale del settore con il nuovo Piano Nazionale della logistica apprezzato dalla stragrande maggioranza degli operatori. Un piano che punta a recuperare traffico merci al nostro Paese e nuovo lavoro per il mondo dei trasporti”.