Unrae: il mercato dei rimorchiati sale a giugno, ma il primo semestre 2021 è in rosso
Il mercato italiano dei veicoli trainati continua la sua crescita su base mensile (ne avevamo parlato qui), ma il primo semestre si è chiuso in rosso: è quanto emerge dall’elaborazione di Unrae sui dati di immatricolazione forniti dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
A giugno 2021 i rimorchi e semirimorchi con massa totale a terra superiore alle 3,5 tonnellate sono cresciuti del 15,2%, con 1.220 unità immatricolate verso 1.059, rispetto allo stesso mese del 2019 (in confronto con il 2020 è ancora poco utile, considerata la crisi pandemica).
Nonostante questo, il semestre, in confronto al periodo gennaio-giugno 2019, ha fatto segnare una flessione del 10%.
Il mercato dei trainati nel 2021: il commento di Paolo Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae
“Quello che riscontriamo nei dati mensili sembra essere una prima conferma dell’andamento positivo di questo mercato confrontato con il 2019, cioè con il periodo precedente i guasti prodotti dalla pandemia, sebbene il semestre continui a segnare una flessione del 10%.
I dati relativi alle domande di finanziamento per il 2021 indicano del resto l’esaurimento
delle risorse anche per la categoria dei rimorchiati, confermando l’interesse della domanda a rinnovare un parco obsoleto e pericoloso, se opportunamente stimolata.
Per detta ragione continuiamo a ribadire che i provvedimenti attuativi per rendere
disponibili i fondi destinati all’autotrasporto per i prossimi anni, devono essere emanati nel più breve tempo possibile, prima del periodo estivo. Alle preoccupazioni per una domanda ancora troppo bassa si aggiunge la penuria di materie prime e componenti, che rendono ancor più difficile garantire l’evasione degli ordini in tempi ragionevoli. In queste condizioni, sarebbe opportuno che almeno le scadenze per la rendicontazione delle operazioni necessarie per procedere ai rimborsi venissero riviste in modo da tenere conto delle attuali difficoltà. Si tratta di un problema molto serio che sta stressando notevolmente
la filiera automotive. Già oggi si assiste ad una lievitazione dei prezzi che probabilmente
continueranno ad aumentare anche nei prossimi mesi. In quest’ottica potrebbe quindi risultare interessante l’ipotesi di privilegiare lo strumento fiscale per sostenere il rinnovo del parco, incentivando la rottamazione dei veicoli più vecchi, meno sicuri e meno performanti in termini di sostenibilità complessiva.”