Unrae, ottobre negativo per il mercato industriali: pesano carenza di componenti e materie prime
A ottobre il mercato dei veicoli industriali segnala un calo del 12,7% per tutte le classi di peso. Lo ha comunicato l’Unrae spiegando che la causa è a monte della produzione, nella carenza di componenti e materie prime.
Sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Centro Studi e Statistiche Unrae ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di ottobre 2021 verso ottobre 2020.
Pesa la carenza globale di componenti
Paolo A. Starace, presidente della sezione Veicoli Industriali ha spiegato che il mercato di ottobre 2021 va in negativo rispetto al 2020 per tutte le fasce di massa, anche per quella dei pesanti, che finora ha sempre trainato il settore.
“Dopo una serie di scosse del mercato, conseguenti alle misure di contenimento del contagio – spiega Starace – ci sono segnali di una sofferenza più grave, che deriva dalla carenza planetaria di alcuni componenti essenziali per la fabbricazione di quei veicoli. Molti Costruttori stanno già effettuando, o hanno in programma, riduzioni o fermi temporanei della produzione con conseguenti ritardi nelle consegne dei veicoli. Questa situazione impone innanzitutto che siano rivisti i termini per la presentazione delle rendicontazioni, fissati dai decreti di finanziamento degli investimenti già in atto, e che vengano poi considerate tali condizioni critiche della produzione nel fissare i termini dei provvedimenti in itinere”.
“Da ultimo, – ricorda Starace – se in queste condizioni non verranno emanati al più presto interventi di supporto al mercato dei Veicoli Industriali, e in particolare di quelli a minor impatto ambientale, attraverso un piano strutturale a medio/lungo termine, che preveda anche la diffusione di infrastrutture di servizio e rifornimento idonee, continueranno a crearsi andamenti altalenanti nel mercato e incertezze da parte delle aziende che devono investire nella flotta, con una spirale pericolosa per lo sviluppo del settore logistico”.