Veicoli industriali: a settembre le immatricolazione calano del 2,5%
Sulla base dei dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE ha elaborato una stima del mercato dei veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5 t in calo a settembre del 2,5% rispetto allo stesso mese del 2017 (con 1.550 unità immatricolate contro 1.589).
Il dato cumulato dei primi nove mesi del 2018 continua ad essere positivo a due cifre, ma in leggera flessione: +11,7% (18.971 unità contro 16.985).
Per i veicoli pesanti, con massa totale a terra uguale o superiore alle 16 t, l’andamento registrato a settembre ha restituito un esito invariato rispetto a quello dello stesso mese del 2017 (1.256 unità immatricolate contro 1.256).
Per questo comparto, nel periodo gennaio-settembre 2018 le 15.340 unità complessivamente immatricolate indicano un incremento del mercato dei pesanti del 13,1% rispetto alle 13.568 dello stesso periodo del 2017.
“Guardando all’andamento dei dati – commenta Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli industriali di UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere – non possiamo far altro che confermare quanto andiamo ripetendo circa le modalità di sostegno al settore messe in atto nel nostro Paese negli ultimi anni. L’utilizzo delle risorse dedicate, destinate a garantire la sopravvivenza delle imprese più che a indirizzarne lo sviluppo verso un’effettiva competitività, non ha dato risultati positivi, tanto che oggi vengono continuamente cancellate dall’Albo aziende dell’autotrasporto che risultano non esercitare più la loro attività. Si sta realizzando una specie di razionalizzazione spontanea forzata del comparto, che non essendo sostenuta e guidata verso obiettivi di sistema, non è in grado di affrontare con carte vincenti la concorrenza estera, e si risolve nella chiusura delle imprese più piccole e nell’emigrazione delle altre, con conseguenze negative sul mercato dei veicoli, sull’occupazione qualificata e sul gettito fiscale per lo Stato”.
“Nella realtà attuale dell’autotrasporto – continua Fenoglio – dove esiste la possibilità concreta di connessione continua dei veicoli tra loro, con i gestori delle flotte di appartenenza e con il costruttore, per tracciare i veicoli, monitorare le loro condizioni e addirittura intervenire in remoto per avvisare i conducenti o risolvere i problemi, non è più accettabile che il 40% dei viaggi avvenga ancora a vuoto, con conseguente occupazione improduttiva delle infrastrutture. Solo rinnovando con la maggior possibile celerità il parco circolante, favorendo l’immissione in esso di un numero significativo di veicoli pesanti di ultima generazione e l’uscita di quelli obsoleti, nonché sostenendo la digitalizzazione e la connettività dei mezzi che operano nel sistema logistico, si potranno trasferire concretamente sulla strada i benefici economici, ambientali e della sicurezza risultanti da una costante ricerca e aggiornamento del prodotto effettuati da parte dei costruttori”.
“La sezione veicoli industriali di UNRAE – conclude il presidente Fenoglio – ha avuto recentemente modo di rappresentare anche al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli il proprio pensiero in merito agli sviluppi razionali di una effettiva mobilità sostenibile del trasporto merci, ribadendo la disponibilità a dare – secondo le proprie competenze – ogni contributo possibile alla ripresa del settore dei trasporti in una ottica intermodale che assegni intanto a ciascuna modalità il ruolo che le è più congeniale”.