Veicoli industriali: mercato ancora debole, a marzo – 0,9%
Il totale dei veicoli immatricolati è di 2.610 rispetto ai 2.635 dello stesso periodo dell’anno precedente
Prosegue il trend negativo del mercato dei veicoli industriali. Anche marzo segnala numeri negativi con una leggera contrazione dello 0,9%. Il totale dei veicoli immatricolati è di 2.610 rispetto ai 2.635 dello stesso periodo dell’anno precedente.
Lo ha comunicato il Centro Studi e Statistiche UNRAE che ha effettuato la stima sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per il mese di marzo 2024.
Esaminando le diverse categorie di peso, si nota un incremento delle immatricolazioni dei veicoli leggeri fino a 6 t, che segnano un avanzo del 65,7%, mentre soffrono i mezzi medio-leggeri sotto le 16 t, in calo a -8,6%.
Allo stesso modo, risultano in flessione i veicoli pesanti di massa uguale o superiore a 16 t, il cui volume di mercato è pari all’87,4%, che perdono quasi 30 unità rispetto a marzo 2023 (-1,2%).
A febbraio il mercato aveva mostrato una debole crescita per alcuni segmenti e un lieve calo per i veicoli pesanti di massa uguale o superiore a 16 t.
Veicoli industriali: a febbraio mercato in crescita del 2,1%
Interventi concreti per sostenere il mercato dei veicoli industriali
Secondo Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, non sorprendono i dati del mercato industriali di marzo, coerenti con le previsioni UNRAE di inizio anno.
“Il mercato dei veicoli industriali inizia a riflettere le ben note difficoltà dell’autotrasporto e la flessione in volume dei mezzi pesanti potrebbe diventare molto più preoccupante se il Governo non interverrà con urgenti misure a sostegno del settore”, commenta.
Unrae chiede un intervento concreto ed efficace per far ripartire il mercato e sostenere in maniera fattiva il rinnovo del parco circolante.
Svecchiare il parco veicolare
Il trasporto delle merci e la logistica sono settori di importanza strategica per il nostro Paese, eppure, le imprese italiane sono fortemente svantaggiate rispetto ai competitor internazionali, “che possono contare su contributi, diretti o indiretti, all’acquisto e all’utilizzo di veicoli di ultima generazione a bassissime o zero emissioni, come ad esempio l’esenzione dal pagamento delle tariffe autostradali”.
Pur riconoscendo l’importanza di questioni operative come l’attraversamento delle Alpi, aggiunge Starace, è necessario puntare l’attenzione sulla necessità di svecchiare il parco veicolare.