Veicoli industriali, Unrae: ininterrotto da luglio l’andamento negativo del mercato
Il mercato dei veicoli industriali continua a registrare da luglio un andamento negativo. È quanto emerge dalle elaborazioni del Centro Studi e Statistiche di UNRAE sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Immatricolati 1.944 veicoli industriali con massa totale a terra superiore alle 3,5t contro i 2.132, con un calo dell’8,8%. Nei primi dieci mesi dell’anno la flessione è del 6%. Per i veicoli pesanti con massa totale a terra uguale o superiore a 16t, il mercato è caduto dell’11% a ottobre 2019 su ottobre 2018 (1.530 unità immatricolate contro 1.720), con una flessione complessiva del 6,7%.
“I dati – commenta Franco Fenoglio, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, l’Associazione delle Case estere – si avviano a confermare definitivamente le previsioni che abbiamo avanzato negli ultimi tempi, indicando per il 2019 una chiusura in perdita del 6% almeno rispetto al 2018”.
“Abbiamo appreso – continua Fenoglio – la notizia della pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 26 ottobre scorso del Decreto Legge n. 124 in materia fiscale che, tra l’altro, prevede lo stanziamento di circa 26 milioni per il biennio 2019 – 2020 da destinare all’acquisto di veicoli industriali a basso impatto ambientalecontro rottamazione. Per quanto si tratti di un importo limitato, è pur sempre un segnale d’interesse per il settore”.
“Vorrei – conclude Fenoglio – sottolineare che negli ultimi tempi, in diverse occasioni di confronto con gli altri operatori del settore, anche con la partecipazione di rappresentanti del mondo della politica e della pubblica amministrazione, si è cominciato a registrare un timido avvicinamento ai nostri punti di vista circa l’importanza dell’autotrasporto nella logistica complessiva delle merci. […] In questo senso, è evidente che non solo le imprese di autotrasporto necessitano di riferimenti certi in materia di politica economica, ma anche gli stessi Costruttori dei veicoli, che devono poter programmare le loro produzioni future con la garanzia di trovare una domanda adeguata e adeguatamente promossa scaturita da una visione di medio lungo termine del Governo e non da provvedimenti estemporanei che non risolvono i problemi di un settore che ha bisogno di pianificazione e certezze”.