Veicoli obsoleti: l’Italia messa in mora dalla Ue
Con lettera complementare di messa in mora del 16 giugno, la Commissione europea ha ingiunto l’Italia di conformarsi ad una sentenza emessa dalla Corte di giustizia UE nel 2007 e adottare misure pienamente rispondenti alla direttiva sui veicoli fuori uso (2000/53/CE).
A giudizio della Commissione, malgrado gli interventi legislativi del luglio 2010 e del febbraio 2011, il quadro normativo italiano non è conforme alla direttiva che impone la raccolta, il trattamento e il riciclaggio dei veicoli fuori uso per proteggere l’ambiente. In particolare, la legislazione italiana prevede solo la facoltà, e non anche l’obbligo, di istituire sistemi di raccolta dei pezzi usati asportati in sede di riparazione delle autovetture; e l’obbligo a carico dei produttori di componenti di comunicare i dati relativi a demolizione, stoccaggio e verifica dei componenti da riutilizzare solo ai centri di raccolta e non, come invece prevede la direttiva, a tutti gli impianti di trattamento autorizzati.
Il procedimento d’infrazione era stato avviato dalla Commissione nel marzo 2009. Nel caso di mancata ottemperanza alla lettera di messa in mora complementare nei prossimi di due mesi, la Commissione potrà deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’UE e chiedere che le siano comminate sanzioni pecuniarie.
Pagina a cura di: