Yokohama apre la prima fabbrica in Russia
Un sito produttivo Yokohama nascerà presto nella Federazione Russa. Lo ha annunciato il gruppo giapponese, specificando che si tratterà della prima fabbrica in territorio europeo. Il sito nascerà grazie all’accordo siglato fra la casa madre e Itochu Corporation.
L’intesa è stata ufficializzata solo pochi giorni fa e la nuova società sarà chiamata Yokohama R.P.Z.L.L.C.: capitalizzata per oltre 11 miliardi di Yen, sarà controllata all’80% da Yokohama Rubber. La nuova fabbrica, i cui lavori di costruzione inizieranno nei prossimi mesi, avrà una capacità produttiva di oltre 1.4 milioni di pneumatici l’anno. Produrrà quasi esclusivamente pneumatici vettura high performance per il mercato europeo e sorgerà nello stato di Lipetsk, a 500 chilometri da Mosca. L’edificazione richiederà circa un anno e mezzo, e Yokohama prevede che la fabbrica sarà operativa nel 2011.
Con questa collaborazione le due aziende giapponesi intensificano una partnership di business iniziata qualche anno fa. Yokohama Rubber si è dichiarata soddisfatta dell’investimento e fiduciosa che esso porterà interessanti benefici e strategici ritorni al proprio Tyre Business. La società giapponese, infatti, non aveva fino ad oggi alcun sito produttivo in Europa, benché il nostro continente fosse uno dei mercati più importanti per il brand.
Avere un impianto produttivo vicino ai mercati di maggior interesse, in confronto ai tradizionali siti giapponesi, tailandesi e americani, permetterà quindi a Yokohama un significativo allargamento delle collaborazioni tecniche per lo sviluppo di prodotti di primo equipaggiamento dedicati a vetture top-class, nonché per la produzione di pneumatici Ultra High Performance di ultima generazione dedicati all’after market.
Avere una fabbrica di tali dimensioni sul suolo europeo garantirà anche un approvvigionamento ed una disponibilità di pneumatici maggiore per tutte le filiali commerciali Yokohama in Europa, capaci di fronteggiare così in modo più rapido ed efficace le richieste dei propri mercati nazionali.