Lavoro: le professioni tecniche attraggono nuovamente i giovani, trasporti in cima alle preferenze
Ormai solo 1 studente su 5 considera quasi “obbligatorio” per un liceale intraprendere una professione più teorica
I mestieri tecnici e quelli pratici ricominciano a guadagnare consensi tra le nuove generazioni. E tra essi fugura anche il comparto dell’industria dei mezzi di trasporto.
Lo dice l’Osservatorio “Giovani e Professioni”, realizzato da Skuola.net in collaborazione con Autostrade per l’Italia, interpellando 2.500 studenti delle scuole secondarie superiori.
Fra i giovani prossimi al diploma, infatti, circa 1 su 4 sta considerando queste occupazioni come una possibile opzione per il futuro, soprattutto se associate a una elevata formazione e conseguente retribuzione. Insomma, ci sono molti ragazzi – qui la quota sale a 1 su 3 – ma anche ragazze intenzionate a valutare e svolgere professioni tecnico-pratiche, a patto che ci siano le giuste condizioni.
Il numero degli studenti ben disposti verso una carriera più manuale che teorica, peraltro, cresce rapidamente nel tempo: si inizia a svuotare la platea dei giovani che scartano a priori questo avvenire, che scende sotto la soglia psicologica del cinquanta per cento, dal 53% di un anno fa al 49% attuale; che tra i maschi si riduce al 39%.
Perdono forza alcuni stereotipi
Calano dal 19% al 14% coloro che scartano le professioni pratiche per congetture legate al loro status socio-economico: per questi non sarebbero mestieri adatti al proprio genere oppure al riconoscimento sociale atteso dal contesto di riferimento o dai genitori stessi.
Parimenti, si indebolisce un altro grande preconcetto: ormai solo 1 studente su 5 considera quasi “obbligatorio” per un liceale intraprendere una professione più teorica, dopo essersi laureato; mentre dodici mesi fa erano 1 su 3.
Insomma, da questi segnali si intravede forse uno spiraglio per poter ricucire la differenza tra domanda (del mercato del lavoro) e offerta (di competenze dei giovani), magari attraverso percorsi di formazione professionalizzanti e specifici post-diploma, come giustamente ritiene il 57% degli intervistati.
Il comparto della mobilità al primo posto tra le preferenze maschili
Ma quali sono i settori che attirano quel 51% di studenti delle superiori che non dicono “no” a una professione tecnico-pratica? Anche qui c’è il genere può fare molta differenza. Quasi la metà degli uomini concentra le sue preferenze in un podio che vede il comparto della mobilità – automobilistica, ferroviaria, aeronautica – al primo posto, seguito dall‘industria digitale ed elettronica e dal settore dei servizi alberghieri e della ristorazione.
Invece, praticamente la metà delle donne si divide in quote paritetiche, nell’ordine, tra il comparto del digitale e dell’elettronica, quello alimentare/chimico/farmaceutico e quello dei servizi alberghieri e della ristorazione. Guadagna preferenze anche uno dei settori strategici per lo sviluppo del Paese, pur risultando ancora meno gettonato: il 6% degli uomini e l’8% delle donne prenderebbe in considerazione un impiego nel settore delle costruzioni e delle infrastrutture.
A tal proposito, lo stesso Gruppo Autostrade per l’Italia sta portando avanti in prima persona diversi progetti come l’Amplia Academy, un vero e proprio “cantiere dei mestieri” pensato per anticipare i percorsi formativi dedicati alle principali figure professionali ricercate.