Crollo Ponte Morandi, veicoli pesanti: gli enti locali chiedono interventi per il traffico deviato
I problemi alla circolazione, soprattutto del traffico pesante, causati dal crollo del ponte Morandi a Genova, stanno facendo emergere ulteriori criticità, soprattutto in provincia di Alessandria, legate alla scelta dei mezzi di utilizzare la viabilità ordinaria in alternativa a quella autostradale, in seguito all’allungamento dei tragitti di percorrenza e all’aumento dei costi per il pedaggiamento. Se ne è parlato nel corso di una riunione a Genova, richiesta dal presidente della Provincia di Alessandria Gianfranco Baldi, con la struttura tecnica dell’Assessorato alle Infrastrutture della Regione Liguria e l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Francesco Balocco.
La situazione creatasi dopo i tragici eventi di Genova, oltre ad appesantire il traffico sulla rete stradale, anche con conseguenti problemi di sicurezza, peggiora lo stato delle strade, causandone un più rapido ammaloramento.
Il tema era stato recentemente sollevato dall’assessore Balocco anche nella lettera di accompagnamento all’invio della documentazione relativa alla verifica e monitoraggio sullo stato di conservazione delle opere di competenza richiesta dal MIT tramite il Provveditorato alle Opere Pubbliche, ed indirizzata al Ministro Toninelli.
Regione Piemonte e Provincia di Alessandria hanno evidenziato la necessità di individuare meccanismi nel governo dei flussi di traffico, in particolar modo degli automezzi pesanti, tra la Ligura e l’entroterra Alessandrino, che non provochino un ulteriore improprio aggravio di carico sulla rete stradale ordinaria; si è verificato infatti che il depedaggiamento del tratto dell’A26 da Ovada a Genova, operato solo nei confronti di chi entra ai rispettivi caselli e non per tutti coloro che transitano nella tratta, sta producendo il fenomeno per cui numerosi mezzi pesanti che dall’alessandrino devono recarsi a Genova scelgono di non entrare da Alessandria Sud ma di arrivare sino a Ovada per la ordinaria viabilità provinciale e non, al fine di risparmiare integralmente il pedaggio: il che comporta aggravio improprio di costi a carico della Provincia di Alessandria e incremento di traffico e dei relativi problemi di inquinamento e sicurezza stradale.
Per concordare le modalità sarà richiesta la convocazione di un tavolo di coordinamento che coinvolga le due regioni, la provincia di Alessandria, il MIT, ANAS e Autostrade per l’Italia, nel quale discutere le proposte emerse nel corso dell’incontro.
In particolare, la Provincia di Alessandria chiede di riaffidare da subito ad ANAS la gestione dei tratti di strade provinciali interessati dalla problematica evidenziata, inclusi nella rete stradale di valenza nazionale in corso di definizione, in attesa che si concluda la procedura per la riclassificazione e l’inserimento nel DPCM.
Nel frattempo la Regione Piemonte e la Provincia di Alessandria chiedono al Governo che la situazione venga rapidamente affrontata nell’ambito di un provvedimento di emergenza, assegnando alla Provincia di Alessandria stessa adeguati fondi o, in alternativa, affidando ad ANAS, per le strade interessate dalle ricadute del percorso alternativo, la manutenzione ordinaria e straordinaria, lo sgombero neve e il miglioramento della segnaletica, al fine di evitare che si creino, soprattutto nei mesi invernali, con la chiusura sistematica dei tronchi autostradali appenninici, problemi di sicurezza.
Nel corso della riunione, i rappresentanti della Regione Piemonte e della Provincia di Alessandria hanno inoltre evidenziato l’esigenza di affrontare con urgenza il potenziamento e la migliore organizzazione del trasporto ferroviario dei pendolari, in particolare per le relazione della parte sud della Provincia (Acqui e Ovada) con Genova e la Liguria; alla prova dei fatti le prime misure sin qui adottate hanno evidenziato criticità e disservizi che bisogna cercare di superare.