Rivoluzione tecnologica e cooperazione Ue nel Digital day di Roma
La strategia europea nell’high computing, la mobilità connessa e automatizzata, l’industria del digitale, l’impatto della conversione digitale sul lavoro e le competenze. Sono questi i temi del Digital Day, l’evento organizzato Giovedì 23 marzo dall’Unione Europea e dal Governo italiano a Roma presso Palazzo Doria Pamphilj in occasione del 60mo anniversario dei Trattati di Roma. L’incontro si è concentrato su come l’Unione europea possa sfruttare al meglio l’innovazione digitale, al fine di rimanere fedele ai suoi primi obiettivi e migliorare la vita degli europei. I più alti rappresentanti istituzionali e del mondo dell’industria, dell’università e della difesa dei consumatori si sono riuniti per prendere impegni concreti per lo sviluppo digitale stilando due dichiarazioni: una sulla costruzione della prossima generazione di infrastrutture informatiche e dati e l’altra sulla la mobilità cooperativa, connessa e automatizzata.
“L’Italia sostiene la lettera di intenti sui corridoi transfrontalieri e nazionali: un protocollo di comunicazione tra veicoli e tra veicoli e infrastrutture per favorire l’interoperabilità ed evitare la frammentazione del mercato a livello europeo – ha affermato il viceministro ai trasporti Riccardo Nencini – Celebriamo oggi a Roma una storia straordinaria del nostro continente, in un luogo che evidenzia quanto la cultura sia stato un elemento deciso e già di per se motivo sufficiente per proseguire nel progetto europeo”.
“La scienza e la tecnologia permettono alla mobilità di essere uno dei settori più importanti per l’innovazione, insieme alla medicina – ha concluso Nencini -. Per questo motivo è indispensabile la cooperazione a livello comunitario per favorire l’ulteriore sviluppo del settore. Ma a differenza della rivoluzione industriale, la rivoluzione tecnologica ad oggi non sembra ancora in grado di portare ad un aumento dell’occupazione e la cooperazione a livello Ue diventa per questo ancora più decisiva.
Andrus Ansip, Vicepresidente della Commissione europea responsabile per il Mercato unico digitale, ha dichiarato: “Al fine di garantire il futuro digitale dell’Europa, gli europei devono possedere competenze digitali. Dobbiamo anche digitalizzare l’industria e fare in modo che i ricercatori e le start-up abbiano accesso ai dati e alle tecnologie d’avanguardia. I trasporti devono essere connessi e la mobilità transfrontaliera in tutta l’UE. Oggi abbiamo fatto importanti passi avanti per raggiungere questi obiettivi”.
Günther H. Oettinger, Commissario europeo per il Bilancio e le risorse umane, ha dichiarato: “La creazione della piattaforma di piattaforme europea è un’importante pietra miliare che ci consentirà di fornire un sostegno tempestivo ed efficace alle nostre industrie, soprattutto alle PMI. È ciò che serve all’Europa in questo momento. Oggi numerosi paesi europei si sono accordati per lavorare insieme ai test sul campo. La cooperazione si focalizzerà sull’interoperabilità, accesso ai dati, responsabilità e rete 5G. La Commissione europea faciliterà questo processo e continuerà a lavorare con gli Stati membri.”
Durante le quattro sessioni affrontate nel Digital Day sono stati raggiunti importanti risultati:
7 paesi hanno firmano la dichiarazione sul “supercalcolo“, cioè il calcolo scientifico ad alte prestazioni e il relativo ecosistema, che potrà accrescere le capacità scientifiche e la competitività industriale dell’Europa. I ministri di Italia, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna hanno firmato quindi una dichiarazione in cui si impegnano a sostenere la prossima generazione di infrastrutture informatiche e dati. In particolare, la dichiarazione prevede la creazione di un’infrastruttura europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC, high performance computing) che sarà messa a disposizione delle comunità scientifiche, dell’industria e del settore pubblico in tutta l’UE, a prescindere dal luogo di insediamento. L’HPC (High-Performance Computing) può rendere più sicure le comunicazioni e le transazioni finanziarie online e contribuire allo stesso tempo alla produzione di energia pulita, con un forte impatto positivo sulla rivoluzione digitale e lo sviluppo sostenibile.
29 Stati dell’UE e dello Spazio Economico Europeo si sono impegnati per la mobilità cooperativa, connessa e automatizzata, che è possibile grazie a tecnologie e politiche digitali essenziali, quali: 5G, intelligenza artificiale, megadati, azzeramento dei costi di roaming, standardizzazione, Internet delle cose, copertura di rete. Malta, Estonia, Bulgaria, Austria, Romania, Finlandia, Croazia, Germania, Portogallo, Slovenia, Francia, Repubblica Ceca, Svezia, Spania, Belgio, Ungheria, Polonia, Danimarca, Cipro, Irlanda, Lituania, Grecia, Italia, Latvia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Slovacchia, Norvegia e Svizzera hanno firmato una lettera di intenti per intensificare la cooperazione sui sistemi a guida autonoma. La Commissione auspica che questo possa agevolare l’introduzione di reti mobili di nuova generazione, il cosiddetto 5G, al fine di avere entro il 2025 una copertura ininterrotta in tutte le aree urbane, le strade principali e le ferrovie d’Europa. Creare progetti pilota transfrontalieri e affrontare insieme la questione di trasmissione dei dati e responsabilità darà alle industrie europee di automobile, tecnologia e telecomunicazioni il vantaggio di un mercato armonizzato e unificato di 500 milioni di consumatori.
Nasce la piattaforma delle piattaforme per l’industria europea 4.0 e il lancio della piattaforma europea delle iniziative nazionali sulla digitalizzazione dell’industria (European Industry 4.0).
La piattaforma lanciata dalla Commissione europea riunisce 13 iniziative nazionali esistenti volte a digitalizzare l’industria, ad agevolare la condivisione delle migliori pratiche e a garantire che le misure adottate dagli Stati membri si completino e si rafforzino a vicenda. Così, ministri, Segretari di Stato e leader dell’industria si sono impegnati a collaborare e a lavorare insieme per sostenere la diffusione della digitalizzazione dell’industria in Europa. Nei prossimi 5 anni gli Stati membri, l’Unione europea e l’industria pianificano investimenti congiunti di oltre 50 miliardi di euro per sostenere la digitalizzazione dell’industria europea.
Infine si aprono nuove opportunità per i giovani nel nuovo mercato del lavoro che comporta la necessità di riqualificare le risorse umane europee alla luce della quarta rivoluzione industriale data dal potere di trasformazione dell’intelligenza artificiale, dei megadati, dell’Internet delle cose, delle comunicazioni mobili o delle tecnologie di codifica a blocchi concatenati.
La Commissione europea ha annunciato inoltre l’intenzione di avviare un progetto pilota per dare a circa 6.000 giovani laureati l’opportunità di svolgere un’esperienza lavorativa digitale nel periodo 2018-2020. Si tratterà di tirocini retribuiti della durata di 4-5 mesi, indirizzati a studenti di tutte le discipline negli ambiti maggiormente richiesti da piccole e medie imprese. I tirocini si concentreranno su competenze tecnologiche quali cybersecurity, intelligenza artificiale, tecnologia quantistica, megadati e aree più generiche come web design, marketing digitale e sviluppo software.
Andrea Coen Tirelli