Barilla: pasta sostenibile, trasporti con biodiesel HVO
Nella prima fase, l’accordo riguarderà i viaggi quotidiani fra Parma e lo stabilimento di Muggia
Barilla punta sui trasporti sostenibili per la sua logistica. Nell’ottica di ridurre l’inquinamento, l’azienda ha avviato una sperimentazione con il biodiesel HVO attraverso una partnership con Autamarocchi, specializzata nel trasporto in Italia ed in Europa su strada e intermodale.
Il biodiesel HVO è un gasolio rinnovabile prodotto da materie prime di scarto e residui vegetali o oli generati da colture che non servono per l’alimentazione. E può essere utilizzato anche da veicoli diesel euro6.
Nella prima fase, l’accordo riguarderà i viaggi quotidiani fra Parma e lo stabilimento di Muggia, in provincia di Trieste. Verranno utilizzati mezzi dedicati e con semirimorchi personalizzati, per un totale di circa 600 viaggi l’anno.
L’uso di questi veicoli a impatto ridotto poi aumenterà e verrà utilizzato in altre zone.
Una rete di trasporti sostenibile per Barilla
Il managing director di Autamarocchi Roberto Vidoni ha spiegato che nel percorso verso la ‘Carbon Neutrality 2050’ i biocarburanti sono al momento la migliore opportunità per dare un contributo concreto e immediato alla riduzione delle emissioni di gas serra in attesa del progredire di altre tecnologie.
Solo nel lungo termine, infatti, lo sviluppo dell’elettrico e dell’idrogeno, e delle relative infrastrutture, potranno contribuire alla decarbonizzazione del trasporto pesante.
“Nel 2024 puntiamo a sviluppare una diffusa adozione dei biocarburanti tramite i nostri vettori con cui abbiamo rapporti di partnership consolidati. Siamo felici – ha spiegato Gianluigi Mason, direttore logistica Italia di Barilla – di partire da subito con questo progetto pilota insieme ad Autamarocchi, per meglio conoscere la soluzione HVO e pensare ai passi successivi”.
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