Covid-19: Giachino (Saimare), il primo problema del settore logistica e trasporti è il credito
Il credito è adesso il primo problema delle aziende della logistica e die trasporti. L’allarme è stato lanciato da Bartolomeo Giachino ex sottosegretario ai Trasporti e presidente di Saimare.
“Se a marzo il mondo della logistica e dei trasporti ha dovuto affrontare la prima fase del lavoro in sicurezza all’epoca del coronavirus e del taglio dei traffici prima dalla Cina e poi, in misura diversa, dal resto del mercato mondiale, nel mese di aprile il credito diventerà il primo problema e qui sconteremo i ritardi e le partite perse degli ultimi anni”, scrive Giachino.
“L’autotrasporto sino al 2009 era l’unico settore italiano che non aveva neanche un Fondo di garanzia, che istituii io quando ero al Governo ampliandone via via la sfera di influenza sino al finanziamento dell’acquisto dei tir. Il Fondo venne rifinanziato tre volte poi nella indifferenza venne messo dentro il calderone generale. Ora ci si è accorti in ritardo che il Decreto Cura Italia non risolve i problemi e da giorni ognuno di noi sta premendo con il Governo affinché adotti il sistema del credito, sul modello usato in Germania o in Svizzera, garanzia totale o al 90% da parte dello Stato, finanziamento del 10 o 20% del fatturato a tasso zero e decennale. La Confindustria propone trentennale”.
“Al tema del credito si affianca quello dei tempi di pagamento. Qui giace inapplicata la Legge 127 che feci approvare a agosto del 2010, una legge che interessa trasporto e terminal portuali oltre ai magazzini della grande distribuzione perché norma anche i tempi di attesa. Credito e tempi di pagamento sono i problemi vitali in un periodo che non sappiamo quanto sarà lungo il calo dei traffici. A questi temi si affianca il tema delle infrastrutture e quindi del rilancio degli investimenti nelle infrastrutture portuali, a partire dalla nuova Diga a Genova, ferroviarie e autostradali che vede semi paralizzato il Governo Giano Bifronte. Di fronte alla prima nave che evita il Mediterraneo e ritorna a circumnavigare, dopo 153 anni , l’Africa. L’unica difesa del nostro Paese è quella di rendere più competitivi i nostri porti collegandoli meglio con l’Europa attraverso le tratte italiane dei Corridoi ferroviari Ten-T. Qui si inserisce il tema dei rapporti tra l’Italia e l’Africa che per noi dovrebbero essere rilanciati come necessari punti di collegamento tra l’Africa e l’Europa. Il mondo dei trasporti e della logistica deve rinserrare le fila perché andare in modo separato e troppo accondiscendente, come è capitato, ci si scopre, e ci si accorge in ritardo di ciò che manca nel Cura Italia”.