Attacchi Mar Rosso, siccità a Panama e guerra in Ucraina: le tre crisi che minacciano la catena logistica
Nel Canale di Panama il traffico è sceso del 36% rispetto all’anno scorso
Un’ulteriore inflazione globale e ritardi nella catena logistica come quelli visti durante la pandemia: ecco le gravi conseguenze a cui potrebbero portare le tre crisi globali in atto – l’interruzione delle rotte in Ucraina, la situazione del Canale di Suez e la drastica diminuzione del traffico nel Canale di Panama – se dovessero perdurare.
Lo ha detto Jan Hoffman, capo della divisione tecnologica dell’Unctad, l’organizzazione delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo, durante una conferenza stampa telematica presso la sede dell’Onu.
Siccità a Panama
A causa del calo del livello dell’acqua provocato dalla siccità nella zona, problema legato al cambiamento climatico, nel Canale di Panama il traffico è sceso del 36% rispetto all’anno scorso e del 62% in meno rispetto all’anno precedente.
Una crisi resa ancora più aspra dalle tensioni nel Mar Rosso, attraverso cui transita il 20% dei container mondiali: attualmente il traffico di container è diminuito del 67% rispetto a un anno fa. Poiché a essere maggiormente colpite sono le grandi navi portacontainer, l’impatto sul volume totale delle merci rappresenta una percentuale ancora maggiore.
A Shanghai prezzi per le linee di navigazione in aumento del 122%
Le petroliere sono il 77% in meno rispetto a un anno fa e le navi da trasporto di gas hanno evitato del tutto la rotta del Mar Rosso dal 16 gennaio. Un drastico calo del traffico che sta comportando un aumento dei prezzi nei principali porti come Shanghai, dove i prezzi per le linee di navigazione sono aumentati complessivamente del 122% tra dicembre e venerdì scorso, arrivando al 256% per le navi dirette in Europa.
Un altro effetto indesiderato è il prolungamento delle rotte marittime, che costringe già ora alcune grandi compagnie di navigazione a circumnavigare il Sud America o l’Africa.
Gli effetti della guerra in Ucraina, per ora si rifletto principalmente nell’inflazione alimentare, in particolare nei Paesi del Terzo mondo.