Farmaci: “norme restrittive, costi insostenibili”
A dieci anni dall’introduzione delle linee guida sul trasporto dei farmaci, Ailog ha organizzato a Milano un convegno per fare il punto della situazione. “Le normative europee sono applicate in Italia in modo troppo severo, è a rischio la concorrenza”, hanno denunciato operatori logistici e studiosi.
“Nel nostro paese”, ha detto Domenico Netti, presidente Ailog (Associazione italiana di logistica e di supply chain management), le normative europee sulla distribuzione dei medicinali vengono applicate in maniera sensibilmente più restrittiva rispetto ad altri stati dell’unione”. E questo, spiega Netti, “se da un lato rappresenta una garanzia per coloro che assumono tali medicine, dall’altro comporta costi più elevati per le aziende di trasporto”
Della stessa opinione Alessandra Rabuini, consigliere direttivo Ailog e direttore commerciale di Dimaf, secondo la quale l’approccio italiano ha finito col restringere lo scenario dei vettori, segnando la fine della libera concorrenza, ed ha contribuito ad una tale lievitazione dei costi di trasporto da non essere di fatto sostenibili per la grande maggioranza delle aziende di distribuzione, che non potevano contare né sui ricavi garantiti dalle economie di scala, né tantomeno avere quei margini attesi che potessero sempre garantire gli investimenti necessari per adeguare impianti ed attrezzature alla normativa vigente.
“In questi dieci anni vi sono stati grandi cambiamenti nel settore farmaceutico, ha affermato Maria Terracciano, dirigente del Ministero della Salute, e il compito della normativa comunitaria e nazionale è di armonizzare il livello di approvvigionamento delle farmacie e delle strutture sanitarie su tutto il territorio. In quest’ottica, è fondamentale la garanzia di poter contare su aziende di trasporto efficienti e in regola con le norme già previste dal legislatore a tutela della corretta conservazione dei farmaci”.